E’ uno dei protagonisti principali della stagione rossonera e, nonostante i suoi vent’anni dimostra una personalità da giocatore navigato. Stiamo parlando di Mattia De Sciglio, che ha concesso un’interessante intervista al quotidiano La Stampa, alla vigilia del big match di domenica in casa della Juventus.
Il terzino rossonero, inizia presentando un pò la sua infanzia: “Da piccolo ero juventino come mio padre, ma mia mamma e mio nonno mi hanno fatto cambiare idea. I miei giocatori preferiti erano Buffon, Del Piero, Nedved e soprattutto Thuram. Sin dai tre anni, avevo una passione sfrenata per il calcio, tanto da obbligare mio padre a svegliarsi presto la domenica mattina per andare a giocare insieme. Poi ho iniziato alle scuole calcio, prima di fare tutta la trafila nel settore giovanile del Milan, dal quale non ho mai voluto andare via, nemmeno in prestito“. Poi c’è stato il salto tra “i grandi”, ma Mattina è rimasto sempre lo stesso: “E’ stato il coronamento di un sogno dopo tanti sacrifici. Volevo raggiungere due traguardi: diventare calciatore professionista e diplomarmi all’istituto del turismo, e fortunatamente sono riuscito a fare entrambe le cose, senza che la popolarità cambiasse il mio modo di essere, cioè timido e poco mondano“.
Nella squadra è stato subito trattato da tutti come il fratello minore: “Boateng mi sta molto vicino, ma dice che sembro suo nonno, ma lo fa solo perchè non mi farei mai nella vita i capelli biondo platino come i suoi, nè tantomeno dei tatuaggi, a me piacciono le cose semplici. Ho tantissima affinità con El Shaarawy, con il quale ho un’amicizia splendida e al quale ho detto di stare tranquillo e di non preoccuparsi del momento non felice, perchè a vent’anni è normale avere una flessione. Infine col mister Allegri, c’è un bel rapporto, lui parla e scherza molto con tutti, mentre Prandelli in Nazionale è più distaccato“.
Il laterale lombardo, paragonato più volte ad una leggenda come Paolo Maldini, si schernisce: “Il paragone mi onora, ma devo fare ancora tantissima strada. Forse dicono così perchè anch’io, come lui, sono cresciuto nel settore giovanile rossonero“. Nel frattempo dopodomani c’è la Juventus: “A me piace studiare molto gli avversari prima delle partite, anche se la Juve ormai la conosciamo benissimo avendola affrontata già due volte in stagione. Mi sento pronto, anzi sono nato pronto!“. Si conclude con gli obiettivi personali del numero due: “Voglio raggiungere il secondo posto e a giugno mi piacerebbe andare in Brasile con la Nazionale per la Confederations Cup“.