I numeri nel calcio valgono fino ad un certo punto. Ne sanno qualcosa alcuni club, italiani ed europei, che per tanti anni hanno inseguito fiori di campioni (o presunti tali) col portafogli a fisarmonica, per poi rimanere con un pugno di mosche in mano a fine stagione. Non è importante scrivere grandi numeri statistici, quanto saperli leggere nel modo corretto.
Prendiamo allora quella che sembra essere diventata una sorta di “Bibbia” per gli appassionati di calcio, vale a dire il sito Transfermarkt.it. Se guardiamo con la lente di ingrandimento le statistiche relative ai giocatori del Milan è facile accorgersi dell’esistenza di un vero e proprio tesoretto costruito abilmente e consapevolmente dalla dirigenza rossonera.
Dopo Mario Balotelli, valutato 24 milioni di euro, tra i seguenti dieci elementi della rosa figurano giocatori decisamente lievitati dal punto di vista economico rispetto al loro “cartellino” d’origine. Il riferimento è a Stephan El Shaarawy, che oggi è stimato 23 milioni, ma anche a Riccardo Montolivo (giunto al Milan a parametro zero), valutato 14 milioni. Per non parlare di Ignazio Abate (12 milioni) e Mattia De Sciglio (già schizzato a 7 milioni), prodotti del vivaio. Fino a M’Baye Niang, il cui valore è salito a 3,5 milioni.
I dati, perlopiù soggetti alle oscillazioni di mercato, talvolta febbrile come la Borsa, testimoniano che la linea giovane perseguita fin qui da via Turati non è solo mirata ad abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa, ma anche a porre le basi per la generazione di eventuali plusvalenze. Che a livello economico-finanziario sono quelle che permettono ad un club di operare sul mercato con una certa tranquillità, anche ad alti livelli. Forse oggi le operazioni col PSG per la doppia cessione di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic possono essere lette con una maggiore lucidità. Merito di Transfermarkt? No, piuttosto di un certo Adriano Galliani, tanto amante del calcio, quanto formidabile prestigiatore di numeri. Sulla ruota giusta.