Fiore: Jovetic c’è (e minaccia), mediana di piedi buoni ma non di rottura e difesa perforabile

Cuadrado Lunch match di fuoco per il Milan, chiamato a espugnare il Franchi di Firenze e a consolidare la terza posizione, proprio contro la più diretta concorrente. Impegno tutt’altro che abbordabile. I gigliati hanno perso l’ultima partita, in trasferta contro il Cagliari, ma rappresentano una delle rivelazioni della stagione. E distano sei lunghezze dal Milan. Montella ha intenzione di schierare la propria compagine con un 4-3-3 di stampo propositivo in grado di trasformarsi in un 3-5-2, con il terzino destro bloccato, l’esterno sinistro di difesa incaricato di svolgere con puntualità la fase di spinta e l’attaccante laterale destro incline a frequenti ripiegamenti. Intensità, squadra corta e brillantezza. Sono questi i dogmi della Fiorentina. In mediana, al fne di impossessarsi del bandolo della matassa, i viola cercheranno di fare girare palla il più possibile. E di aspettare con pazienza l’errore di posizionamento avversario, per effettuare al momento opportuno passanti per le punte, supportate dall’inserimento di uno degli interni di centrocampo. Come detto in precedenza, mentre gli effettivi di fascia destra baderanno un po’ più alla fase di copertura, dall’altra parte assisteremo a frequenti sovrapposizioni tra il terzino e l’esterno alto. Il Diavolo, per non farsi schiacciare, dovrà presentare il solito 4-3-3 di movimento. Bisognerà fare densità in mezzo al campo e aspettare bassi gli avversari, al fine di neutralizzarli una volta in prossimità della nostra trequarti. Anche le nostre punte esterne, come sempre, avranno il compito di ripiegare.

Punti di forza: Jovetic e brillantezza in mediana. Nonostante la pre-tattica della vigilia, Jovetic ci sarà. Eccome se ci sarà. E’ lui l’elemento in più della Fiorentina: dispone di rapidità e classe, sa creare superiorità numerica saltando il dirimpettaio con regolarità e leggere con puntualità lo sviluppo delle azioni, non sfoggia mai giocate banali, è sempre nel vivo del gioco. Partirà da sinistra, ma svarierà parecchio, non dandoci punti di riferimento. Ma contribuendo le nostre ali alla fase difensiva e svolgendo i nostri mediani la fase difensiva con efficacia, potrà essere arginato. Un altro fattore a favore dei viola è costituito dalle qualità balistiche dei centrocampisti. Pizarro, Borja Valero e Aquilani sono capaci a tenere palla e dotati dal punto di vista tecnico e tattico. Dispongono di senso del gioco, comprendono quando inserirsi e quando indietreggiare, per non sbilanciare la squadra. Impostano con sicurezza e fluenza, è difficile che sbaglino passaggi o perdano palloni con ingenuità. Per diminuirne il raggio d’azione, i nostri centrocampisti saranno chiamati a non applicare il pressing alto sullo stretto ma a metterla sull’intensità e a sfoderare doti da incontristi, attendendo al varco il portatore di palla avversario, chiudendo di conseguenza tutti i possibili spazi.

Punti deboli: mancanza d’interdizione e difesa vulnerabile. Il centrocampo, che impressiona per piedi buoni e fosforo, difetta nella fase di rottura. Nessuno dei tre mediani pratica con completezza la fase di recupero palla, che viene soltanto sfiorata e messa in pratica parzialmente. Sul lungo andare, di conseguenza, perdere contrasti significherà concedere occasioni agli avversari e non proteggere la difesa. Il reparto arretrato è formato da corazzieri di tutto rispetto, che negli spazi stretti sanno dire la loro, ma che peccano in senso della posizione, velocità e abilità nell’impostazione e nella comprensione dello sviluppo del gioco. I difensori, una volta puntati e affrontati da un centravanti potente come Balotelli, rischiano sul serio di tremare. Specie se non coperti da un centrocampo fantasioso ma poco bellicoso che, incontrando una muraglia sul proprio cammino, non riesce a esprimersi e incontra difficoltà.

Elemento chiave: Borja Valero. E’ il centrocampista più incline all’interdizione, fase che comunque non svolge nella sua completezza. Dispone di un fisico compatto, è in grado di dettare i tempi degli inserimenti e di coordinare al meglio le incursioni dei compagni di reparto. Eccelle in costruzione e annovera nel suo repertorio un’invidiabile tecnica di base. Rappresenta il playmaker della situazione. Risulta difficile sottrargli il pallone, mentre la maggior parte delle azioni viola nascono proprio dai suoi piedi, dal momento che è il fulcro del gioco. Ma attaccato dalle nostre punte quando avvolge la manovra partendo dalla propria trequarti, può andare sotto pressione. E trovando dinanzi a sè una mediana ben organizzata, le sue trame possono essere vanificate.

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