A dirla tutta il Faraone ha già respinto tutto giovedì nell’esclusivo hangout promosso da AcMilan.com: “Con Allegri ho un bellissimo rapporto fin dall’inizio, è stato come un padre per me. E’ una persona in gamba, mi ha dato consigli calcistici ma anche di vita. Sarò per sempre grato a lui. Prometto applicazione, impegno, sacrificio ed umiltà per fare la storia del Milan. Balotelli? Possiamo giocare insieme”. Domani però, allo Juventus Stadium, contro la squadra prima in classifica la sua griffe, dopo un periodo d’astinenza che dura dal derby, sarebbe importante non solo per la squadra, impegnata a mantenere il terzo posto, ma anche per lo stesso numero 92. Nel girone di ritorno la precisione chirurgica e la freddezza davanti ai portieri avversari è venuta a mancare di pari passo con la condizione fisica. Due motivi su tutti per spiegare l’inevitabile calo? Ginocchio dolorante e fiato corto per via dei continui sù e giù lungo la corsia sinistra.
Una volta diventato Faraone poi è più difficile sbagliare. Gli occhi della critica puntati addosso, dentro e fuori dal campo, fanno perdere serenità e spregiudicatezza. Cresta e corona però restano, e in fondo bastano una serata e una maglia da titolare per tornare grandi.
This post was last modified on 5 Gennaio 2015 - 18:09