Chissà che sotto sotto le “larghe intese” non fossero già iniziate tre anni fa in ambito sportivo. Per poi diventare programmi politici tali da far nascere un governo comune, di chiara connotazione politica, a firma Pd-Pdl. Diciamolo chiaramente: Silvio Berlusconi ed Enrico Letta, pur essendo su due schieramenti opposti, si sono “presi”. O quantomeno tra loro c’è sempre stata una certa “tregua armata”, visti anche i buoni rapporti “familiari”, essendo il neo-premier nipote di quel Gianni Letta uomo-ombra del Cavaliere.
Ad accumunare il leader del Pdl e il nuovo capo del governo c’è la passione per il Milan. Enrico Letta, infatti, è grande tifoso rossonero. Tanto da essere stato nel 2003 il primo presidente del Milan Club Montecitorio, inaugurato a suo tempo da Adriano Galliani con tanto di Coppa dei Campioni appena vinta a Manchester. A fargli da vice c’era un altro rossonero, ora compagno di governo: Maurizio Lupi, nominato ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. E già allora Letta dichiarava: “La fede rossonera va al di là di qualsiasi schieramento politico”.
Nel corso degli anni sono proseguite sortite calcistiche, al punto che nell’estate 2010, quando ancora non erano arrivati Ibrahimovic e Robinho, l’esponente del Pd si faceva portavoce del malcontento dei tifosi: “La situazione non è più tollerabile – dichiarava Letta al Corriere della Sera -. Il Milan non ha una strategia e Berlusconi è diviso tra il voler fare il Moratti della situazione, spendendo tanto e fare il tirchio. Il Milan è una squadra vecchia. Dovrebbe investire sul vivaio e si deve cercare i tirar fuori i nuovi Baresi e Maldini. Berlusconi però non deve lasciare il Milan, si rischierebbe di passare dalla padella alla brace”. Parole che a vedere il Milan di oggi sembra che avessero fatto breccia sulla proprietà.
Senza contare quello che il neo-premier dichiarò a proposito dell’arrivo di Antonio Cassano: “Porterà casino”. E c’è da scommettere che come quasi tutti i milanisti non si sia strappato i capelli l’estate scorsa quando il barese passò all’Inter. E a proposito di Inter, dal profilo Twitter di Letta ecco un cinguettio datato 24 marzo 2013, pochi minuti prima dell’ultimo derby, poi finito 1-1: “frittatona di cipolle, Peroni gelata e….#forzaMilan!”.
Un milanista convinto. Per la gioia di Berlusconi. E non sarà un caso che poco dopo il conferimento dell’incarico di formare il nuovo governo dal sito ufficiale del Milan sia apparso un augurio speciale al “grande tifoso rossonero”. Ah, le larghe intese…
This post was last modified on 28 Aprile 2013 - 16:06