L’avevano detto Galliani e Allegri in tempi non sospetti: “Balotelli è come Ibra”. Si, ma il confronto doveva essere uno stimolo tutto positivo, un elogio alla nuova (quasi) infallibile coppia d’attacco formata da SuperMario e il Faraone.
Ma ieri l’ingenuo cartellino giallo rimediato per aver intenzionalmente ritardato l’esecuzione della punizione di Borja Valero e l’espressione poco educata nei confronti dell’arbitro di porta a fine gara, si sono abbattuti come un fulmine a ciel sereno su quella che sarebbe dovuta essere una delle pochissime certezze di queste ultime partite: Balotelli, appunto.
Il gesto impulsivo sembra una maledizione destinata a ripetersi ciclicamente. Il fatto che Balo rappresenti un genio del pallone non deve indurre a nascondere un’incontrollabile impulsività. Il Milan, grazie a pochissime parole pronunciate senza filtro alcuno, rischia di trovarsi ad affrontare senza la sua punta di diamante non solo il difficilissimo match contro il Napoli, ma anche la gara contro la Juventus capolista. Entrambe le partite più impegnative di questo girone di ritorno sono quindi a rischio, condizione che rende il gesto di Balotelli più censurabile rispetto ad altre occasioni.
La dirigenza rossonera, da parte sua, non ha perdonato il gesto e come si legge sulle colonne del Corriere dello Sport, Galliani sembra aver proibito al giocatore di presentarsi davanti alle telecamere, programmando già qualche visita a Milanello per questa settimana. Nel frattempo, spetta a Massimiliano Allegri gettare benzina sul fuoco: “Balotelli ha fatto un errore, e comunque non si può pensare che Mario sia decisivo tutte le partite. Spiace che manchi col Napoli, ma Pazzini lo rimpiazzerà nel migliore dei modi. Il calcio è così, va accettato, anche se Mario ha preso molte botte nel primo tempo”.