Il retroscena: ancora la piaga del razzismo, stavolta a Firenze. Balotelli domenica voleva abbandonare il terreno di gioco

Mario BalotelliIl “Corriere dello Sport” in edicola quest’oggi, pone sotto i riflettori un clamoroso retroscena occorso nella discussa sfida di domenica tra Fiorentina e Milan: Mario Balotelli aveva intenzione di abbandonare il terreno di gioco del Franchi e lo ha fatto più volte presente sia all’arbitro Tagliavento che a qualche giocatore della squadra viola.

Il motivo? Sempre lo stesso, becero ed inqualificabile: gli insulti razzisti, che hanno bersagliato il centravanti rossonero durante tutta la partita, provenienti principalmente dalla curva Fiesole, ma anche dalla tribuna sopra le panchine. Ad immortalare il gesto inequivocabile di SuperMario, ci sono le telecamere di Sky, che, intorno al ventesimo, della ripresa, riprendono il giocatore indicare chiaramente al direttore di gara la curva Fiesole portandosi successivamente il dito all’orecchio come a dire “hai sentito?, per poi fare chiaramente allo stesso Tagliavento e ad alcuni avversari, tra cui Roncaglia e Aquilani, il segno dell’ “adesso basta, me ne vado“. Dopo qualche minuto, altri insulti provenienti dalla tribuna, con Mario che inizia ad innervosirsi concludendo la partita prima con l’ingenua ammonizione che fa scattare la squalifica e poi con gli epiteti ingiuriosi rivolti all’arbitro di porta Doveri dopo il triplice fischio. A certificare il tutto, c’è anche la multa di ventimila € che il giudice sportivo Tosel ha comminato alla società toscana “per avere i suoi sostenitori, al 19’ e al 21’ del secondo tempo, indirizzato a due calciatori della squadra avversaria grida e costituenti espressione di discriminazione razziale”.

Lungi da noi voler dare una giustificazione a Mario per le frasi rivolte a fine match a Doveri, non c’è dubbio che questa inammissibile vicenda cambi le carte in tavola e spieghi meglio di qualunque altra supposizione il nervosismo del numero 45: chiunque perderebbe il senno nel momento in cui viene bersagliato per oltre novanta a causa del colore della pelle. SuperMario per questo nervosismo si è beccato, almeno fino alla sentenza sul ricorso, tre giornate di squalifica, mentre i pseudo-tifosi che lo hanno attaccato domenica prossima saranno di nuovo allo stadio a mettere qualche altro giocatore nel mirino, ben consci del loro restare perennemente impuniti.

Gestione cookie