(Non) c’eravamo (mai) tanto amati. Nati nella stessa regione, eppure tanto diversi. Il primo, nonostante non sia più “di moda”, resta un affezionato della difesa a tre, il secondo, dopo qualche esperimento, ha scelto definitivamente il più classico schieramento a quattro. L’uno passionale e molto più aggressivo durante le gare, l’altro decisamente meno vulcanico. La differenza più sostanziale però è davanti alle telecamere quando si parla di arbitri: senza peli sulla lingua l’ex Reggina, più equilibrato l’ex Cagliari.
Domenica sera Massimiliano Allegri e Walter Mazzarri si troveranno di fronte in un accessissimo Milan-Napoli che vale una buona parte di secondo posto. L’azzurro parte con un rassicurante + 4, mentre Allegri ha dalla sua il fattore campo e i numeri. Da quanto i due sono alla guida delle attuali squadre infatti sono 5 i precedenti che li vedono protagonisti e (almeno per ora) in vantaggio c’è il rossonero con 2 vittorie a 1.
Una sfida nella sfida, perché tra i due in questi anni qualche punzecchiatura reciproca c’è stata. Un esempio? “Nello scorso campionato – dice Allegri nel settembre 2011 – sembrava che Mazzarri volesse scegliere l’arbitro per Milan-Napoli, adesso tira fuori il discorso del giorno in più… In Europa si gioca o il martedì o il mercoledì, è questo il regolamento. Altrimenti avrebbe potuto fare Mazzarri il calendario di campionato e Champions“. Tornando al presente, Mazzarri qualche giorno fa: “Se vinciamo il secondo posto non ce lo toglie nessuno anche se il Milan lo dà quasi per scontato. Lo vogliono tutti, parlano in continuazione”. Messaggi ricevuti.
Diversi, distanti, ma meno di quanto possa sembrare. In comune, oltre all’origine, hanno la voglia di secondo posto e un futuro, non troppo sicuro, sulle rispettive panchine. Un pezzo di questo probabilmente andranno a disegnarlo proprio nel face to face di domani. Si gioca anche dalla panchina dove qualcuno addirittura ipotizza un rovesciamento di ruoli già dal prossimo anno.