Abbiati 7.5 – Garantisce sicurezza alla difesa. Esce con cognizione di causa, non dà mai l’impressione di potere commettere errori e blinda la propria porta con interventi di fondamentale importanza per il successo della squadra. L’Abbiati di inizio stagione, stando alle ultime uscite, costituisce un lontano ricordo. Forza, Christian, avanti così!
De Sciglio 6.5 – Ostenta sempre più la sicurezza e la personalità di un veterano. Non molla mai il dirimpettaio, blocca le minacce genoane presenti sulla corsia di sua competenza e contrattacca con determinazione e aggressività. Si sovrappone con regolarità, crossa e propone senza paura. Bene, in sostanza, sia nella fase difensiva che in quella di spinta.
Zapata 7.5 – Riesce a rappresentare una garanzia. Domina il gioco aereo e anticipa con puntualità l’avversario, facendosi valere anche dal punto di vista fisico. Non incappa in amnesie e sbavature, pur essendo sotto pressione per l’intero incontro, appare imperturbabile e si dimostra uno scoglio a dir poco insuperabile. Si aggiudica il bandolo della matassa. Suo è anche l’assist per il gol di Balotelli.
Mexes 6.5 – Mette in circolo l’esperienza e la potenza annoverate nel proprio repertorio. Si intende alla perfezione con Zapata. E’ meno vigile del colombiano, ma si impone anche lui a sufficienza, pur non facendo mirabilie. E’ costretto ad abbandonare il terreno di gioco al termine del primo tempo.
Dal 46′ Yepes 6.5 – Entra con la personalità e il carisma da cui è contraddistinto. Così come i colleghi, riesce ad arginare le sortite delle punte liguri, grazie al fisico e alla grinta messa in circolo. Bene anche dal punto di vista del senso della posizione e della comprensione dello sviluppo dell’azione. Non molla mai, abbina il furore all’attenzione e alla lucidità.
Constant 4,5 – Inizia alla grande, annientando i diretti avversari, fornendo copertura e correndo a più non posso. Salta l’uomo, sforna traversoni interessanti e giocate d’alta scuola. Ma al 65′, reagendo a un fallo subito, commette un’ingenuità che avrebbe potuto costare l’incontro.
Flamini 6.5 – Parte male, muovendosi a vuoto e sbagliando numerosi palloni. Fallisce un’occasione da gol e si fa ammonire per simulazione. Ma sul lungo andare, ritrova la bussola e sfiora il palo al termine di un’azione personale. Effettua contrasti a volontà e si aggiudica lo scontro in mediana. E quando il gioco si fa duro, cioè dal momento dell’inferiorità numerica, sale in cattedra e si impone. Nel momento decisivo, c’è.
Montolivo 7.5 – Il lume del gioco rossonero. Gioca con tranquillità e animus pugnandi. Unisce qualità e quantità. Recupera un gran numero di palloni e imbastisce con ordine e precisione, senza mai perdere tackles o farsi scippare la sfera in zone pericolose, nemmeno se pressato. Effettua aperture con intelligenza, comprende l’azione con anticipo, si distingue anche per dinamismo. Rappresenta una certezza, nonché un pilastro, del nuovo Milan.
Muntari 5.5 – Autore di un inizio da film horror, in cui non si aggiudica contrasti, sbaglia tocchi elementari, vaga come un’anima in pena per il campo e risulta impacciato nei movimenti, cresce un po’ nella ripresa. Nonostante ciò, nel momento di sofferenza, stringe i denti e si mette al servizio della squadra.
Niang 6.5 – Polmoni a non finire. Mette a segno interventi importanti in fase di contenimento. Insomma, abbandona la superficialità messa in mostra sabato scorso, contro la Lazio. Corre come un forsennato, senza mai fermarsi, eccezion fatta per le ultime battute. Non sempre è brillante, ma lotta fino all’ultimo. Bravo, M’Baye, così ci piaci!
Pazzini 7 – Giampaolo, per il terzo incontro consecutivo, fa salire la squadra ed effettua quel lavoro sporco utile a favorire le giocate dei compagni e lo sfruttamento delle seconde palle da lui stesso create. Prende una botta alla caviglia, in grado di precluderne il proseguimento della gara, ma non si astiene dallo scontro. E quando Balotelli si sta preparando, vedendo un pallone vagare per l’area, coglie l’occasione per colpire di potenza e firmare la rete del vantaggio.
Dal 25′ Balotelli 7 – Entra e, dopo un minuto, si fa ammonire. Inizia con sufficienza, tocchettando e muovendosi il meno possibile. Ma nella ripresa, cambia registro. Tiene palla, si procura falli atti a fare respirare i compagni, guadagnandosi di conseguenza strategici calci di punizione. E scoccata l’ora di gioco, firma un gol di pregevole fattura, che fissa il risultato sul 2-0 per i rossoneri. In quella conclusione, al fine di alzare la sfera, mette tantissima potenza. Bene così.
El Shaarawy 6.5 – Un po’ meno brillante del solito, Stephan si batte con spirito di sacrificio e ardore per l’equilibrio e il bene della squadra. Torna sempre ad aiutare la difesa, mette a segno recuperi importanti, e si propone in avanti con decisione. Fa tremare il Genoa con dribbling fulminanti, dispensa assist a iosa e costringe i diretti concorrenti al fallo. Si conferma un fenomeno di utilità.
Dal 68′ Abate 6 – Gettato nella mischia per difendere il risultato, anche e soprattutto a causa dell’espulsione di Constant, Ignazio non tradisce. Copre con diligenza, blocca l’emisfero destro, effettuando anche diagonali. Rispetta gli ordini.
Allegri 7,5 – Ancora una vittoria targata Max, per il Milan. Il tecnico di Livorno imprime la sua mano nella partita, riesce a motivare al meglio i suoi uomini, che rispettano gli ordini tattici da lui stesso impartiti. Le ali effettuano anche la fase di non possesso, i terzini sanno quando spingere e quando ripiegare. E i mediani, anche i meno in condizione, rimangono in prevalenza bloccati a fare legna e a supportare la difesa. Allegri, schierando tre incontristi, ha inoltre il merito di mettere in mostra una retroguardia stretta. In questo modo, gli elementi del pacchetto arretrato possono esaltarsi.