Si è conclusa la doppia intervista andata in scena in diretta dagli studi di Milan Channel. Simone Andrea e Maurizio Ganz, hanno risposto alle tante domande arrivate alla nuovissima pagina dedicata al Settore Giovanile su twitter, @acmilanyouth. Rivivi l’evento seguito da Spaziomilan.it.
LA VIDEOCHAT IN PILLOLE
S. Ganz: “I gol di papà li ho guardati sin da piccolo. Li so praticamente tutti, e li riguardo spesso perché so che si possono imparare dei trucchetti da attaccante. Crescendo mi son reso conto che mio padre era Maurizio Ganz, ma per me è sempre stato solo papà. Non ho avuto problemi, sarebbe stato uguale se lui avesse avuto una vita diciamo normale”.
S. Ganz: “L’Inter? Mi avevano già preso e selezionato, ma quando ho saputo del Milan non ho avuto dubbi su chi scegliere. Sia papà che mamma mi hanno fatto sempre scegliere da solo, ma sapevano che il mio desiderio era giocare con la maglia del Milan”.
M. Ganz: “Il mio calciatore rossonero preferito? Direi Van Basten, da attaccante credo sia stato il giocatore più importante nella storia del Milan. Un giocatore completo, in assoluto, uomo squadra, tecnicamente indiscutibile, segnava in tutte le maniere. Era piacevole vederlo, un’eleganza incredibile”.
S. Ganz: “Il mio calciatore preferito è stato Kakà, aveva un’eleganza incredibile anche lui”.
M. Ganz: “Il mio ricordo più bello è quello dello scudetto del ’99 vinto a Perugia, indimenticabile”. S. Ganz: “Il mio ricordo più bello è sicuramente l’esordio in Champions, perché non me l’aspettavo, era uscito un gran giocatore, Robinho, e quindi sono stato molto orgoglioso. Dopo la partita Ibra venne nello spogliatoio e mi fece i complimenti”.
Sul Barça, M.Ganz: “Sarà dura contro il Barcellona, ma all’andata il Milan ha fatto molto bene”. S. Ganz: “Speriamo tutti che possa passare il turno, dopo il 2-0 dell’andata è fattibile”.
S. Ganz: “Il mio futuro? Vorrei che fosse con la maglia del Milan e spero che succeda un giorno. Tra pochi mesi sceglierò quello che sarà più opportuno fare”.
M. Ganz: “Gli obiettivi con Milan Glorie? Credo sia quello di riportare i grandi della storia ai tifosi del Milan, portare gioia, avvicinare questa squadra ai tifosi più lontani da Milano. In Indonesia è stata una trasferta emozionante, c’era un inferno rossonero lì già appena scesi dall’aereo. Un’emozione immensa con una squadra davvero forte”.
M. Ganz: “Simone ha un grande senso del gol, sa cosa fare con la palla tra i piedi. Segna molto ma sa anche aiutare i compagni. E’ un giocatore moderno, attacca e difende come i giocatori moderni di adesso. In questi quattro anni ha dimostrato di essere un bomber, deve solo farlo coi grandi”.
S. Ganz: “A Viareggio abbiamo giocato tante partite in due settimane, però siamo contenti di aver dimostrato di essere una squadra che c’è, una squadra importante. Il mio idolo? Non ne ho solo uno. La mia posizione ideale? Mi trovo bene sia da ala che da centrale”.
M. Ganz: “Fin da piccolo avevo la passione di Paolo Rossi, come modo di muoversi, di intendere il gol”.
Tre aggettivi per descriversi a vicenda, M. Ganz: “Testardo, generoso e tecnico”. S. Ganz: “Mi verrebbe da dire tale padre tale figlio”.
M. Ganz: “E’ stato bellissimo vedere mio figlio esordire in Champions con la stessa maglia che ho indossato io. Lui ha 19 anni ma in campo ne dimostra molti di più”.
S. Ganz: “Pronto per la prima squadra? Non devo valutarlo io, io cerco di dare sempre il massimo ogni giorno. Spero di impormi tra qualche mese tra i più grandi”.
Filippo Lora chiede a Simone Andrea Ganz: “A quando fissata la data di nozze?”. S. Ganz: “E’ il quinto anno che giochiamo insieme, vogliamo vincere qualcosa. Per la sua domanda vedremo”. M. Ganz: “Io e la mamma approviamo”.
Il futuro, M. Ganz: “Spero di vedermi su una panchina, voglio fare qualcosa di importante anche da allenatore”. S. Ganz: “Spero di arrivare ad alti livelli”.
Il difensore più forte, M. Ganz: “Mi hanno marcato tutti i difensori più forti d’Italia, ma credo che il più forte sia stato Baresi”.
S. Ganz sul padre: “Mi ha insegnato il sacrificio e la voglia di arrivare, perché bisogna rinunciare tante volte al divertimento, all’uscita con gli amici. Vorrei avere il suo fiuto del gol e la sua voglia di arrivare”.
S. Ganz: “Avendo a Milanello Balotelli ed El Shaarawy, che mi ha ispirato tantissimo per la sua età, per me è una fortuna anche solo guardarli”.
M. Ganz: “Allenare dei ragazzi è una gioia incredibile, siamo un mezzo per farli emergere. Non sono le vittorie, non si va in campo per vincere ma per migliorare”.
E’ difficile essere figli d’arte? S. Ganz: “Si perché vieni sempre paragonato a quello che era lui, e sei sempre al centro dell’attenzione in ogni partita. Ma per me non è mai stato un problema”.
Sul rapporto col Milan, M. Ganz: “Simone nasce rossonero, tifoso rossonero, io invece no, ma il rossonero mi è rimasto dentro, insieme alla maglia, la società. Non puoi non amare il Milan”.