SM ANALISI/ Centrocampo: Monto superstar, delusione Nocerino. Mentre Flamini e Prince…

boateng derby (spazioMilan)Continua il nostro viaggio per reparti nel corso di questa sosta. E continua sotto il segno di Riccardo Montolivo. Non c’è davvero altro modo di annunciare il centrocampo rossonero, popolato da tante conferme, belle sorprese, ma anche qualche piccola delusione. Nessuno dei suoi interpreti, però, ha dimostrato la continuità e la versatilità dell’ex Fiorentina: usa tutta la sua fantasia e il suo estro innati quando si tratta di impostare, stringe i denti e si carica sulle spalle il peso di tutto il reparto nei momenti di difficoltà. Se impara a dosare un po’ l’emotività nelle partite che contano potrebbe davvero diventare un giocatore di livello assoluto.

Accanto a Monto, ecco i mediani di fatica. Apriamo con il capitano Ambrosini, uno di quegli elementi che dimostrano sempre un attaccamento alla maglia tale da perdonare anche qualche passaggio a vuoto. Encomiabile per impegno e abnegazione, nonostante l’età. Passiamo ora a Flamini, in costante crescita e davvero encomiabile per impegno e corsa. Il francese, tanto criticato ad inizio stagione, si sta rivelando una risorsa davvero importante anche considerata l’ottima tenuta fisica dimostrata. Muntari, invece, è tornato ad inizio anno dopo un grave infortunio, ha stupito il mondo con la rete e la pazzesca prestazione di Barcellona: aspettiamo un rendimento meno altalenante, ma la strada è quella giusta.

Sfortunatissimo Nigel De Jong: l’olandese, complice un gravissimo infortunio rimediato nel corso della trasferta di dicembre contro il Torino, per quest’anno non potrà più essere dei nostri. Peccato, stava iniziando a carburare. Difficile valutare il chiacchieratissimo Traoré: l’abbiamo visto troppo poco, aspettiamo dati più consistenti. Capitolo Nocerino: su di lui tanto è stato detto, sopratutto riguardo il suo rendimento altalenante in seguito alla partenza di Ibra. Troppo timoroso in quegli inserimenti in area che l’anno scorso costituivano il suo punto di forza, meno coraggio anche in fase d’interdizione. Sembra essersi spento qualcosa.

Un discorso molto simile può essere fatto per Kevin Prince Boateng: anche lui sembra essere rimasto scottato in maniera eccessiva dalla partenza dello svedese, anche lui non riesce più a ritrovare quella magia, quelle sensazioni e quell’esplosività che lo avevano lanciato e consacrato. Difficile fare previsioni sul suo futuro e sull’evoluzione della sua situazione: la speranza di riavere il vero Prince resta, ma quanto ancora la società sarà disposta ad aspettarlo?

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