Robinho-Santos, atto secondo: in Brasile lo vogliono entro marzo

Robinho dribbla Piqué e si dirige verso la porta
Robinho dribbla Piqué e si dirige verso la porta

Il suo acquisto rientrava in quella che si può definire tradizione brasiliana milanista, dato che rappresentava l’ennesimo elemento carioca della storia rossonera. 18 milioni di euro e un contratto quadriennale per lui, quando arrivò a Milano il 31 agosto 2010. Cifra piuttosto onerosa per un Milan che già all’epoca stava imboccando la strada di una politica economica più soft e meno dispendiosa.

Il suo cammino al Milan fin qui non è di quelli da far impazzire, pur essendo entrato in fretta nei cuori dei tifosi, grazie anche alla sua solarità e all’attaccamento spesso mostrato per i colori rossoneri. Nelle prime due stagioni, il totale delle reti siglate è rispettivamente di 15 per il 2010/2011 e di 10 per il 2011/2012.

In questa stagione, invece, il bottino dei gol è fermo ancora a due, uno stacco netto rispetto alle sue precedenti annate. Conferma del periodo negativo è la sua volontà di tornare in Brasile, quasi concretizzata grazie alla trattativa iniziata col Santos a gennaio e poi saltata alle ultime battute. Ora, stando a quanto riporta la Repubblica, dopo la gara di Champions contro il Barcellona, il Santos sarebbe tornato alla carica per il brasiliano. Il mercato in entrata, in Brasile, chiude a fine marzo, e i dirigenti paulisti contano di chiudere l’affare proprio entro quella scadenza.

Difficile che il Milan si privi di Robinho a stagione in corso, ma è probabile che il suo addio sia solo rimandato a giugno. L’offerta del Santos si aggira intorno ai 7-8 milioni di euro, la metà di quanto speso dal Milan nel 2010, ma almeno un tesoretto su cui imbastire il mercato rossonero estivo. D’altronde, Robinho, per quanto percepisce ogni anno (4 milioni netti, esclusi premi e bonus) è diventato una riserva di lusso che il Milan non si può più permettere.

 

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