A Nyon in Svizzera prende parola Michel Platini, l’attuale Presidente della Uefa prima lascia spazio ad un futuro lontano dalla sua prestigiosissima carica (“Domani, tra un mese o un anno: sono curioso anch’io. Potrei anche smettere o restare all’Uefa”) poi affronta altri temi importanti come quello legato al razzismo e agli investimenti milionari delle squadre di calcio.
Sugli incidenti che ancora troppo spesso accadano sugli spalti e fuori dallo stadio: “I mille stupidi che hanno fischiato Boateng mica erano lì per la partita? Potrei impedire alcune trasferte, per esempio. Ma posso controllare i turisti? E se si rivolgono ai bagarini? Mi spiace, preferisco accusare la sicurezza pubblica”. Ancora su Boateng: “Ha fatto bene a lasciare il campo. Benissimo. Però era un’amichevole. Fosse un torneo Uefa sarebbe giusto parlarne con l’arbitro e chiedere la sospensione. Loro hanno gli strumenti, devono usarli in casi così”.
Su Barcellona-Milan: “Non è facile recuperare il 2-0, neanche per il Barça. È il bello del calcio: vendi Ibra e Silva, non puoi schierare Balotelli, e fai 2-0 al Barcellona. Sei il Chelsea e perdi in Europa League con la Steaua. Sei il Manchester e prendi due gol in 10’: non basta essere in 10 per giustificarlo. La mia Juve, l’Ajax, il Bayern facevano tre finali di fila, ora ogni anno si cambia: niente come la Champions”.
Infine un commento sugli investimenti, poco in linea con il fair play finanziario, del PSG: “Non so se il Psg sia un problema. Quel che conta è che il sistema c’è, le sanzioni anche, e non si guarda in faccia a nessuno. I club lo sanno e hanno detto ‘sì’. Noi avevamo un mandato morale. Quante volte devo ripetere che Moratti, Berlusconi e tanti altri mi pregavano di intervenire e ridurre ‘perché noi non possiamo farlo‘.