La terza stagione di Robinho a Milanello, invece, sta diventando sempre di più un’annata maledetta. Dopo gli infortuni a ripetizione che ne hanno condizionato la prima parte di stagione, il rigore segnato alla Juve e la rete stupenda di Torino come unici lampi, il 2013 per il brasiliano ha riservato solo tanta panchina e qualche spezzone di partita. Boateng, Balotelli, Pazzini, El Shaarawy, Niang, spesso anche Bojan, in questo momento sono tutti davanti a Binho nella scala gerarchica di Allegri. Ma allora, perché non lo si è fatto partire via a gennaio?
Perché non incassare gli 8 milioni offerti e guadagnare qualcosa dalla sua cessione? Certo, Galliani voleva almeno avvicinarsi ai 15 con cui è stato acquistato nell’estate del 2010 e non perderne la metà, ma ora si rischia di venderlo comunque in estate ma a molto molto meno. Anche perché sarà difficile chiedere cifre spropositate per un giocatore che non gioca praticamente da tre mesi. Fra le altre cose, il brasiliano, è il classico giocatore che non fa la differenza a partita in corso e, spesso, quando è entrato si è mostrato svogliato. Forse, è meglio sfruttarlo di più e non relegarlo ad ogni partita in panchina.
This post was last modified on 22 Marzo 2013 - 17:01