All’andata: Palermo per rinascere, Palermo per ricominciare

Palermo - MilanDopo l’eliminazione cocente per mano del Barcellona, il Milan non ha nemmeno il tempo per leccarsi le ferite, che già deve dimostrare di aver assorbito la delusione. Infondo, le partite più difficili, spesso, sono quelle in cui si deve dare dimostrazione di carattere e la squadra è chiamata ad una risposta immediata che non faccia sentire il più classico dei contraccolpi psicologici. Milan – Palermo di domenica pomeriggio a San Siro, è piena di significati intrinsechi che, senza ombra di dubbio, rappresentano un crocevia fondamentale per dare un senso agli ultimi due mesi di campionato.

Tralasciando la portata significativa che questo match ha per i rosanero, forse davvero all’ultima spiaggia per quel che riguarda il discorso salvezza, per i rossoneri potrebbe essere un vero e proprio punto di non ritorno della stagione. Vincere significherebbe continuare a veleggiare in piena zona Champions e indirizzare il resto del campionato verso la lotta al secondo posto, perdere o pareggiare significherebbe dare forza e coraggio alle inseguitrici e porterebbe a due settimane (vista la sosta prevista per la domenica successiva) di stress e tensione emotiva.

In un certo senso il ritorno, potrebbe assomigliare molto alla partita dell’andata che, pensandoci bene, ha rappresentato la prima vera svolta della stagione rossonera. Infatti, a Palermo una squadra improponibile e con l’azzardo della difesa a tre, si trovò sotto di due reti appena ad inizio ripresa. Forse si era toccato davvero il fondo. Poi ci fu il cambio di modulo, dei giocatori che diedero i segni di un primo risveglio ed i gol di Montolivo ed El Shaarawy che suonarono la carica. Da lì in poi, praticamente, c’è stato un intero girone con appena due sconfitte, quattro pareggi e ben undici vittorie. Speriamo che sia di buon auspicio.

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