E, quindi, qual’è il segreto di questa incredibile inversione di tendenza? La forma ritrovata di alcuni interpreti importanti, la crescita di Zapata, l’esplosione di De Sciglio, il ritorno ad alti livelli di Abate, la sicurezza ritrovata da Abbiati. Tutti motivi condivisibili, tutte verità assolute. Ma, il merito maggiore è di una crescita complessiva di una squadra al quale il suo allenatore ha saputo dare un’identità ed un equilibrio. Un’affidabilità che sembrava un’impresa ardua solo qualche mese fa.
Gli addii a Nesta e Thiago Silva avevano depresso psicologicamente un reparto che si era ritrovato in un solo colpo orfano della guida dei due centrali più forti al Mondo. Una coppia che, se in giornata, era praticamente perfetta ed invulnerabile. Con la perdita di questi due mostri sacri, la compagine di Allegri è dovuta ripartire da zero. Acerbi ha fallito, Zapata era inguardabile, Yepes e Bonera tappavano dove potevano. ma, ogni calcio da fermo era un incubo e i gol subiti erano una consuetudine. Ora, siamo qui a parlare di una difesa che non prende gol da quattro partite, 379 minuti in totale, che concede pochissimo e, se si esclude la trasferta del Nou Camp, non ha mai patito gli avversari. Merito dei singoli certo, ma il lavoro di Allegri è stato “tanta roba”.
This post was last modified on 31 Marzo 2013 - 20:18