Bartosz Salamon, però, non ha ancora disputato un solo minuto con la casacca rossonera, ma comunque questa situazione era ampiamente prevedibile, visto che per l’under 21 polacco questi mesi saranno di ambientamento, per poi entrare gradualmente nelle gerarchie di Allegri a partire dalla prossima stagione prossima stagione. Nel frattempo il ragazzo di Poznan si allena e cresce sotto l’ala protettiva di compagni più esperti come Yepes, Bonera, Ambrosini, saggiando qualche volta le sensazioni degli stadi di Serie A: due convocazioni per lui, nel derby e nella sfida contro la Lazio per cominciare ad amalgamarsi nel gruppo e respirare l’aria di San Siro, tra l’altro in due big match. Del resto, l’ex Brescia ha cominciato ad allenarsi insieme al resto della squadra solo da inizio mese, perchè durante tutto febbraio ha dovuto smaltire un infortunio patito nelle ultime apparizioni con le rondinelle prima del trasferimento a Milanello. Tutto lo staff meneghino lo ha esaltato per la professionalità, capitan Ambrosini gli ha già concesso l’investitura, dichiarando: “Bartosz è un bravo giocatore, nonostante l’altezza ha tecnica, forza fisica ma soprattutto è un bravo ragazzo“, in poche parole tanto care a Galliani, ha il physique du role per diventare un giocatori importantissimo nel futuro a tinte rossonere.
Chissà che nelle prossime nove partite di campionato, mister Allegri non possa regalargli la gioia del debutto, anche per pochi minuti, riprendendo con lui un percorso già mirabilmente intrapreso con De Sciglio, El Shaarawy e Niang: non bruciare dall’inizio i giovani, ma inserirli gradualmente facendoli crescere in tranquillità e lontano da pressioni impossibili da sostenere alla prima esperienza in una big. In questo, Salamon ha trovato nel Milan l’ambiente migliore possibile e tutti sono consci di quanto questo “gigante”, tra l’altro prossimo alla prima convocazione nella Nazionale polacca, possa diventare un perno del futuro Milan dei “top young“.
UPDATE (19,30) – Il giovane polacco ai microfoni di Orange parla della sua nuova vita rossonera: “Il Milan ha investito una cifra importante su di me, facendomi firmare un contratto di cinque anni, sono convinto che non si tratta di un un caso. Sono nei loro piani per il futuro. Cominciare a giocare tra una settimana, un mese o due non cambierà la mia posizione. Ho imparato nei sei anni in Italia, che la pazienza e i piccoli passi sono le chiavi per il successo. Non sono stupido e conosco la situazione della squadra. So che avrò maggiori possibilità di giocare nella prossima stagione“.
Ancora sulla sua situazione: “So che sei una testa calda non andrai lontano. La mia chance arriverà e sarò pronto a sfruttarla. Quando sono arrivato a San Siro ho avuto una lunga chiaccherata con Adriano Galliani, che mi ha parlato del Milan, della filosofia del club. Ci sono tanti difensori che sono arrivati al Milan in questi anni e non hanno sfondato. Mi ricordo le parole di Galliani: “Se vuoi restare con noi per anni devi avere una grande forza mentale”. E poi: “Noi non compriamo grand giocatori, li creiamo”.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche: “Mi trovo molto meglio al centro della difesa. Preferisco giocare in questa posizione e penso che sia stato questo a portarmi al Milan. Non sono veloce come Abate, è difficile migliorare la velocità, è congenita. Ma qualcosa si può fare. Dall’altro lato devo dire che non ho mai avuto problemi contro avversari veloci”.
Una nota infine sui compagni: “Ho parlato molto con Nocerino, che ama la Polonia. Nello spogliatoio ho sentito tante belle parole sui polacchi, sull’organizzazione ad Euro 2012 per l’ospitalità degli italiani in Cracovia. Nocerino mi ha chiesto la maglia della Nazionale. Mi ha impressionato Boateng, è uno straordinario professionista. E’ il primo ad iniziare a lavorare e l’ultimo a lasciare l’allenamento”.
This post was last modified on 19 Marzo 2013 - 23:51