Le società calcistiche vivono di queste entrate: per questo motivo, oltre che per il prestigio societario, è importante e necessario avanzare il più possibile in ogni competizione internazionale a cui si partecipa. Ovviamente, più denaro entra nelle casse, più le società possono spendere. Ecco perché, pensando a questo discorso, i rimpianti per la sconfitta di Barcellona sono maggiori. Il passaggio del turno garantiva un’entrata di circa sei milioni di euro e un potenziale guadagno di cinque milioni di euro per il passaggio in semifinale e una cifra elevata in caso di ipotetica finale a Wembley. Senza contare tutti gli incassi per le eventuali partite, i diritti tv, gadget e ritorno d’immagine. I guadagni della Champions League, avrebbero garantito una campagna acquisti estiva differente: con 60 milioni d euro in cassa sarebbe stato diverso. Ormai sarà per il prossimo anno.
Guadagni molti, ma di spese? Forse non monetarie, ma sicuramente a livello fisico. La Juventus, ad esempio, avrà sicuramente un calendario più fitto rispetto alle inseguitrici. Il Napoli a nove punti e il Milan a undici, potrebbero insidiare la leadership della “Vecchia Signora”. Difficile, ma non impossibile considerato che i bianconeri hanno da giocare diverse partite delicate proprio a ridosso dei turni di Champions. Una delle partite più delicate è proprio quella contro il Milan. Uno scontro diretto che potrebbe cambiare le gerarchie della Serie A. Antonio Conte ha dimostrato negli ultimi anni che è possibile fare bene anche nei periodi di maggior stress fisico e psicologico, ma non sempre tutto va come studiato. Al Milan non resta che vincere il maggior numero di partite e assistere da spettatori al finale di stagione bianconero.
This post was last modified on 16 Marzo 2013 - 11:59