Chiunque giochi, ora come ora, sa cosa fare. Le soluzioni, infatti, sono tante, ma tutti si fanno sempre trovare pronti e sembrano davvero sapere il fatto loro. Poco importa, in questo discorso, il fatto che la Lazio abbia avuto per lunghi tratti l’handicap dell’uomo in meno: il Diavolo è sembrato avere in mano le chiavi della zona più importante del campo sin sa subito, anche in tempi non sospetti.
Il merito, prima di tutto, va a Riccardo Montolivo, ancora una volta autore di una prestazione con la P maiuscola. Tenersì sulle spalle il peso di tutta la squadra, gran parte delle pressioni potrebbe mettere in difficoltà qualsiasi veterano, ma non Monto. Monto risponde sempre presente, alternando in modo magistrale qualità e quantità. Recupera una marea di palloni, cerca e trova in modo perfetto e sempre puntuale le sue punte: impossibile chiedergli di più, impossibile poter far a meno di lui.
Per quanto riguarda infine i colleghi che lo hanno affiancato, come ben sappiamo ieri sera è toccato ad Ambrosini e Flamini. Meglio il secondo del primo, forse: il francese, rimasto vittima di un inizio da partita un po’ in sordina, ha saputo poi riprendersi alla grande ed è diventato uno dei protagonisti assoluti. Lucidità, solidità, tanta corsa, tanta voglia di non mollare, insomma. Senza dimenticare, seppur in posizione diversa e più avanzata, la rinascita di un grandissimo Boateng. Continuare così, adesso, è un imperativo categorico.
This post was last modified on 3 Marzo 2013 - 21:49