Ma non finisce qui. Perché Riccardo si è imposto anche per abilità d’impostazione, tanto da non avere perso palloni sanguinosi ed essere stato fermato soltanto con le cattive. E soprattutto, per sapere prevedere con efficacia e immediatezza lo sviluppo delle azioni. Montolivo si è infatti dimostrato per l’ennesima volta in grado di comprendere se sia meglio rallentare o velocizzare il gioco, di controllare perfettamente la situazione creatasi e di adottare le opportune contromisure. Ecco perché, senza ombra di dubbio, possiamo affermare che rappresenta il lume del centrocampo rossonero. Si trova sempre al posto opportuno nel momento opportuno. A lui, perno del nuovo Milan, sono affidate le redini della mediana. Proprio così.
Etichettato sin da inizio stagione come un acquisto sbagliato, come un’eterna promessa non mantenuta, come un effettivo incapace di assicurare continuità di rendimento, come la brutta copia di Andrea Pirlo, giocatore che tra l’altro presenta uno stile completamente diverso rispetto a Montolivo, con il tempo Riccardo è riuscito a smentire gli scettici e gli scissionisti. Già, perché come narrano i proverbi cinesi e i più antichi filosofi della storia, il tempo rende giustizia. Non sempre, ma nella maggior parte delle circostanze, sì. E questo è il caso di Riccardo, pedina fondamentale della mediana del Diavolo. Elemento essenziale per il consolidamento della terza posizione e l’entrata in Champions League.
This post was last modified on 31 Marzo 2013 - 17:16