Partita difficile, per il Milan, a Marassi. Il Genoa sta attraversando un buon periodo di forma, grazie alle ultime prestazioni sfornate, continua ad allontanarsi sempre più dalla zona retrocessione. Ballardini è riuscito a dare la quadratura a una compagine che, fino al termine della prima parte della stagione, rischiava seriamente la cadetteria. Elemento chiave dell’economia del Grifone è Marco Borriello, tornato in forma e in grado di fare salire la squadra, di fare reparto da solo, di imporsi dal punto di vista fisico e del gioco aereo e di ritrovare c0n regolarità la via del gol. Altro elemento molto utile alla causa ligure è Bertolacci, classe 1991, in possesso di dinamismo e inclinazione all’inserimento: schierato da Ballardini da trequartista, riesce a esprimersi al meglio. Il Genoa dispone di un centrocampo composto da corridori, mentre in difesa figurano effettivi potenti e atletici, abili nel controllo delle palle alte, Granqvist in primis.
Filosofia e sviluppo del gioco: Ballardini intende schierare i suoi uomini con un 3-5-1-1 mirato ad assicurare intensità e aggressività. I centrocampisti saranno incaricati di fare densità in mezzo al campo, anche il trequartista ripiegherà con regolarità. Il Genoa si chiuderà il più possibile, per poi focalizzare la propria fase offensiva sulle azioni di contropiede e sulle verticalizzazioni per Borriello, incline al gioco di sponda. Di conseguenza, proveranno a sfruttare le seconde palle figlie del lavoro sporco del centravanti. Gli esterni correranno alla follia, alternando la fase difensiva a quella di spinta, al fine di proporre traversoni per Borriello. In occasione delle azioni d’attacco, nonché di rimessa, uno degli interni di centrocampo punterà a effettuare incursioni nella nostra area. In ogni caso, per lo meno in partenza, il Grifone non si sbilancerà. Si chiuderà, cercherà di non concederci spazi e di sfruttare al meglio le occasioni a propria disposizione.
Lacune: la linea mediana, composta da portatori di aggressività e corsa, manca di fosforo. Ecco allora che i centrocampisti, poiché indisciplinati dal punto di vista tattico, rischieranno di sfiorare soltanto la fase d’interdizione e di alzarsi al momento meno opportuno, vanificando la preparazione della partita messa in atto da Ballardini. Anche i difensori difettano in merito alla comprensione dello svolgimento del gioco e al senso della posizione, oltre che per quanto concerne l’impostazione dell’azione. Il Genoa, con il trascorrere dei minuti, risulterà quindi vulnerabile. O meglio, sul lungo andare, concederà spazi e commetterà errori dettati dall’ingenuità e dallo scarso acume tattico presentato dai suoi componenti.
Come batterli: Allegri sarà chiamato a riproporre l’ormai collaudato 4-3-3 di movimento. Dovremo aggiudicarci la battaglia a centrocampo, dal momento che il Genoa tenterà di fare densità, per prendere il bandolo della matassa. Serviranno tre incontristi in mediana, Montolivo incluso, incaricati di tenere botta ai lottatori genoani e di non concedere terreno. Anche le punte esterne, per proteggere i terzini e garantire equilibrio, avranno il dovere di ripiegare. Così facendo, il Milan metterà in circolo solidità e compattezza e il Genoa si troverà in difficoltà. E appena si azzarderà a salire, noi ci troveremo nelle condizioni di attutire il colpo e ripartire con efficacia e determinazione. Giocando in questo modo, riproponendo nei minimi dettagli il modulo consueto, potremo vincere. Leziosismi e cali di concentrazione permettendo…