La marcatura (la prima in campionato a San Siro) che vale un pezzetto di terzo posto però arriva in un modo diverso rispetto al solito. Su calcio d’angolo Pazzini incorna benissimo, Marchetti si supera nell’intervento ma non riesce a trattenere il pallone che finisce in zona Boa, il quale (solissimo) deve solo ribadire in rete. Gol di rapina, esultanza vecchio stile con tanto di acrobazie. Poi altri tiri e soprattutto tanta corsa per aiutare i compagni. Boateng c’è e Allegri tira un sospiro di sollievo.
La rinascita del ghanese parte da lontano: dai kilometri macinati su quella fascia destra dell’attacco che forse gli era un po’ stretta, passando per un’altra fascia ma di centrocampo, finendo poi per il ruolo di trequartista. I biancocelesti lo hanno visto un po’ ovunque, come i grandi giocatori ha saputo cambiare la sua posizione in fase d’opera, ma le cose migliori sono arrivate quando si è inserito in zona centrale partendo alle spalle di El Shaarawy e Pazzini. Boateng come un vero dieci, la strada è quella giusta.
This post was last modified on 3 Marzo 2013 - 16:37