Da Bari a Genova: due stagioni dopo, è sempre più il Milan dei mastini di Allegri

Flamini7 novembre 2010: il primo Milan di Allegri (con Ibrahimovic, Ronaldinho e Pirlo, ndr) vola a Bari per ottenere tre punti fondamentali che vorrebbero dire primato in classifica. In settimana, il centrocampo rossonero viene dimezzato: danno tutti forfait e all’allenatore rimane poco materiale per schierare una formazione di qualità per imporsi in trasferta. Allegri decide così di inventare un centrocampo tutto muscoli e corsa, fatto di inserimenti da lontano: Gattuso sulla destra e Ambrosini sulla sinistra, nel mezzo Flamini. Quantità al potere. Risultato finale: 3-2 Milan, reti di Ambrosini, Flamini e Pato. Qualità allo stesso prezzo della quantità.

8 marzo 2013: il terzo Milan di Allegri (con Balotelli, El Shaarawy e Montolivo, ndr) sbarca a Genova quattro giorni prima della trasferta di Barcellona con l’imperativo della vittoria. Allegri, due stagioni dopo, dà ancora fiducia al suo centrocampo di mastini e vince una partita grazie alla fase difensiva che il Milan sa mettere in piedi: solo conclusioni da lontano, il Genoa in area di rigre non arriva mai. Muntari e Flamini fanno da body guard a Montolivo, che giostra il centrocampo rossonero. Due mediani di sostanza, due mediani come piacciono ad Allegri che stanno facendo la fortuna del suo Milan.

La mentalità allegra oramai è chiara: si può vincere anche difendendosi. Lo dimostrano le partite col Barcellona e l’ultima mezz’ora di Marassi, dove l’espulsione di Constant ha costretto Allegri ha doversi coprire per portare a casa tre punti fondamentali. A Barcellona, con i due mediani scuola Allegri, si può fare.

Twitter: @SBasil_10

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