Sono passati due mesi dall’increscioso episodio che vide protagonista il centrocampista rossonero Kevin Prince Boateng. Era il 3 gennaio, il Milan impegnato in una gara amichevole a Busto Arsizio contro la Pro Patria. Il ghanese durante un’azione di gioco, stanco dei ripetuti cori razzisti da parte di un ridotto numero di tifosi, si tolse la maglia e si allontanò in segno di protesta dal campo di gioco. La squadra guidata da capitan Massimo Ambrosini si strinse subito attorno al giocatore e, tra gli applausi del resto dello stadio, si ritirò dalla partita.
Il gesto fece molto scalpore e divise nettamente l’ambiente calcistico. Molti giocatori, addetti a lavori e tifosi compresero la decisione del rossonero, altri la condannarono e la criticarono. Tutti concordi però che sarebbe stato necessario dare una scossa a tutto l’ambiente considerando il fatto che nel 2013, la parola razzismo non dovrebbe più esistere. Joseph Blatter appoggiò sin dall’inizio la decisione di lasciare il campo presa da Boateng, tanto da renderlo protagonista di una campagna per la lotta contro le discriminazioni. Questa iniziativa sarà l’oggetto dell’incontro tra il presidente della FIFA e Kevin Prince Boateng che si terrà a Zurigo il prossimo 22 marzo.
La stella ghanese è stata più volte lodata da Blatter per aver preso una posizione forte e coraggiosa in una situazione così delicata. Discuteranno sicuramente sulle vie da intraprendere per poter arginare questo problema sempre più dilagante.