Van Basten accarezza il sogno: “Mi sto allenando per allenare il Milan”

Marco-Van-BastenMarco Van Basten ha deciso di uscire allo scoperto e senza troppi giri di parole ha ammesso di accarezzare il sogno di allenare il Milan.

Mi sto allenando per allenare il Milan? Si può dire così”, ha risposto nel corso di un’intervista a Sky. L’ex attaccante rossonero, però, ha subito precisato: “Prima devo fare tanta esperienza, e credo che ci vogliano anni. Fare l’allenatore non è come fare il giocatore. Bisogna imparare un lavoro nuovo. Però mi piacerebbe tornare in Italia, e per me l’Italia è soltanto il Milan”.

Un amore, quello tra Van Basten e il Milan, che non si è assopito. Come abbiamo potuto riscontrare anche lo scorso novembre, in occasione della visita a San Siro dell’ex giocatore per il ventennale della sua storica partita contro il Goteborg, in Champions League. Marco resta molto legato all’Italia. Per questo non si è sottratto nemmeno di fronte alle domande su Mario Balotelli (“Se mi piacerebbe allenarlo? Certo, se viene all’Heerenveen lo faccio giocare di sicuro”) e sui connazionali Marten Stekelenburg e Wesley Sneijder, il primo ai margini della Roma, il secondo fresco di trasferimento in Turchia: “Non capisco perché Marten non giochi, è il portiere migliore che abbiamo in Olanda. Quanto a Wesley, credo che l’Inter avesse voglia di liberarsi del giocatore”. Poi complimenti per la Juventus: “Il calcio italiano è in declino ma brava la Juventus, ha un’organizzazione perfetta. San Siro? Mi mette tristezza vederlo così vuoto….”.

Al momento, però, nei pensieri di Van Basten c’è solo l’Heerenveen, quint’ultima nella Eredivisie, tre punti sopra la zona retrocessione. Ma in vista della prossima estate scalpita per una eventuale successione a Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico rossonero si vedrà nei prossimi mesi con la società per capire il proprio futuro. Il suo contratto scadrà nel 2014, ma, al di là delle dichiarazioni di facciata, il rapporto con Silvio Berlusconi non è stato idilliaco negli ultimi mesi. Anche se i risultati sono dalla parte dell’allenatore. Nonostante tutto.

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