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Il miglior indice della nostra ritrovata forza è l’incontenibile invidia dei “rosiconi”. L’arrivo di Balo ha fatto impazzire interisti e juventini che da anni non si vedono arrivare in rosa il famoso top player. E poi Mario è il centravanti della nostra Nazionale, con El Shaarawy costituisce una delle coppie più belle e giovani del mondo. E ce l’abbiamo noi. L’invidia monta. Monta quando vedono fiorire la nostra sbertucciata linea giovane. C’è poi chi tenta di porre rimedio e imitarla in extremis. E capita di svenarsi per Kovacic oppure di scappare di fronte alle cifre chieste dalla Samp per Icardi. E allora l’invidia rosicante fa brutti scherzi. Il primo effetto è: tanto Balotelli non dura, tra poco vi spaccherà lo spogliatoio. Il secondo ripesca le bugie strategiche di Berlusconi, quelle della famosa “mela marcia”. Roba insopportabile. Che cosa speravano, che il presidente dicesse: sì Balotelli ci piace molto, è il nostro obiettivo? Cosí il City avrebbe chiesto 40 milioni e non l’avremmo mai preso… Purtroppo per loro non è andata così. Ma in questa settimana di esplosione della comunicazione invidioso-rosicante il fondo lo hanno toccato con la strumentalizzazione degli appunti del dottor Fuentes. Che bassezza!
Lasciamoli rosicare in pace, noi ci godiamo la nostra “cantera” made in Italy, con la prospettiva di avere presto qualcosa di veramente simile al Dream Team blaugrana. Intanto gli altri ci inseguono, ci copiano. Come sempre. Sempre non a cresta alta, ma a “testa alta”. Anche quando perdiamo due partite o quando ci vendono un giocatore. Sennò diventiamo come gli altri. Per questo, nostalgicamente, mi piacerebbe rivedere il San Siro di quando ero piccolo. Quando andavamo in 80.000 per la Coppa Uefa contro l’Auxerre o il Waregem. E non a Milan-Barça, ma nelle ultime sette di questo preziosissimo campionato.
Veniamo allora all’attualità. Il terzo posto è incredibilmente alla nostra portata. Grazie alle brusche frenate di Lazio e Inter (l’aggancio con doppietta di Marione e nemesi del loro amico Valeri è stato il massimo) farselo sfuggire ora sarebbe un sacrilegio. Ma adesso viene il difficile. Ricomincia la Champions e sappiamo quante energie riesca a togliere. Arrivano le partite difficili e gli scontri diretti. E poi non si può pensare di continuare a vincerle tutte come stiamo facendo quasi ininterrottamente da fine novembre. Senza contare infortuni e squalifiche. Ad esempio quella di Montolivo a Cagliari (giusto giocare a Is Arenas, perchè noi non siamo come la Juve). Domenica dovrebbe rientrare Sulley in quella posizione, ma è quasi un esperimento. E poi bisogna trovare finalmente una coppia di difensori titolare. Perchè tra errori e infortuni non ne abbiamo ancora una. Ecco, l’innesto di Salamon in questa zona del campo è un altro sguardo verso il futuro. E allora già che ci siamo chiudiamo con il mercato.
E’ molto molto presto per ipotizzare le prossime mosse estive. E adesso è anche inutile, visto che con certezza non conosciamo nemmeno il nome dell’allenatore. A proposito tieniamoci stretto Allegri invece di imbarcarci in un suggestive ma incerte avventure tipo Van Basten. Ma una certezza già ce l’abbiamo: il Milan tornerà all’assalto per Kakà. A gennaio Perez si è tirato indietro perchè non ha voluto regalare il giocatore a chi gliel’aveva venduto per 67,5 milioni. Ma per giugno-luglio il patto tra lui e Kakà, ormai fuori rosa, è chiaro. Ricky è sul mercato per 18 milioni, ma se non arriva un’offerta accettabile per lui, sarà finalmente prestato al Milan. In modo da tentare di “riabilitarlo” per i Mondiali del 2014. Noi continuiamo ad aspettarlo… Certi che tornerà. Qui linea giovane e logica non contano. Conta solo il cuore.
Twitter: @Ruiu19
This post was last modified on 8 Febbraio 2013 - 16:02