Udinese: attenzione a Di Natale, Domizzi anello debole

GUIDOLINAncora un incontro difficile per il Milan, stasera impegnato contro l’Udinese. I friulani, noni in classifica e reduci dal successo interno contro il Siena, costituiscono un osso duro. Guidolin dispone infatti di due difensori del calibro Danilo e Benatia, in possesso di fisicità, senso dell’anticipo, efficacia nel gioco aereo e aggressività, capaci di puntellare a dovere la retroguardia. A centrocampo, spazio al dinamismo, all’inclinazione verso gli inerimenti e alla versatilità, con Lazzari incaricato di costruire gioco. La rapidità domina anche in attacco. Le azioni offensive verranno orchestrate da Muriel e Di Natale. Entrambi spiccano per doti nel dribbling, tecnica di base e abilità nel tenere palla. Ma Di Natale dispone anche di un senso del gol superiore alla norma. Attenzione.

Filosofia di gioco: Guidolin suole schierare l’Udinese con un 3-5-2 che pone l’accento sull’intensità e sul ritmo. I centrocampisti avranno il compito di fare densità in mezzo al terreno di gioco. Gli esterni spingeranno molto, subordinando la fase di copertura alla spinta, mentre gli interni non rinunceranno a effettuare incursioni nella nostra area. Pur non chiudendosi troppo, l’Udinese cercherà di adottare una tattica di gioco prudente e baserà la propria manovra d’attacco sulle azioni di rimessa. La compagine di Guidolin, quando riparte in velocità, sa far male.

Lacune: nessun elemento friulano brilla per senso del gioco. L’unico in possesso della capacità a leggere lo sviluppo dell’azione è Lazzari, poco presente in fase di rottura. L’anello debole del pacchetto arretrato è Domizzi, che pecca in mobilità e senso della posizione. In ogni caso, quando il centrocampo spenderà troppe energie e inizierà a faticare, si creeranno i varchi per affondare e la difesa avversaria verrà esposta a pericoli. Da segnalare è il fatto che Padelli non sia una saracinesca. Più volte è capitato che commettesse errori evitabili. Approfittarne.

Come batterli: Allegri avrà l’obbligo riproporre il 4-3-3 di movimento. Dovendo il Milan aggiudicarsi lo scontro a centrocampo, importante sarà il lavoro dei tre incontristi. Bisognerà evitare di sbilanciarsi. Gli interni di centrocampo saranno chiamati a garantire solidità e compattezza, aspettando bloccati sulla propria trequarti le avanzate avversarie, per poi interdire e ripartire, sfruttando l’intraprendenza di Niang, El Shaarawy e Balotelli(che forse, però, non partirà dal primo minuto). I mediani, al fine di proteggere al meglio i terzini, dovranno inoltre raddoppiare con puntualità il portatore di palla dell’Udinese. In merito, affinché ci sia equilibrio, anche le punte esterne avranno l’onere di ripiegare. Così facendo, prima o dopo, i nostri avversari perderanno lucidità e concederanno varchi. E noi potremo approfittarne e aggiudicarci la contesa.

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