L’incontro di stasera si preannuncia ostico. Il Parma, decimo in campionato, è in grado di metterci in difficoltà. Stiamo parlando di una squadra che fa dell’intensità e del dinamismo le proprie armi migliori. Donadoni può contare su un attacco formato da Biabiany e Sansone, esterni in possesso di velocità supersonica, inclinazione al dribbling, intraprendenza e spirito di sacrificio, e da un centravanti moderno qual è Belfodil, capace di fare salire la squadra e mettere in circolo potenza e abilità nel gioco aereo. A dare stabilità a un centrocampo composto da elementi d’inserimento, Marchionni e Valdes in primis, figura Marco Parolo, interditore di tutto rispetto. Punto di forza della difesa, caratterizzata da esterni in costante proiezione, è Paletta. L’elemento in questione spicca per forza fisica, centimetri, efficacia e comprensione dello sviluppo dell’azione.
Filosofia di gioco: Donadoni schiererà il Parma con un 4-3-3 di stampo neutro. Gli emiliani non si getteranno allo sbaraglio, ma non rinunceranno ad affrontarci a viso aperto. Correranno alla follia, tentando di fare densità in mezzo al campo, di concederci meno spazi possibile e ripartire con decisione. Importante sarà il gioco delle fasce. I difensori esterni si concentreranno in prevalenza sulla fase di spinta, dando il là a sovrapposizioni costanti con le ali d’attacco, che alterneranno azioni personali mirate a creare superiorità numerica a passanti per la prima punta. Il tutto per guadagnare il fondo ed effettuare cross per il centravanti. Anche gli interni di centrocampo avanzeranno con regolarità, effettuando incursioni nella nostra area e sfruttando le seconde palle scaturite dal gioco di sponda di Belfodil.
Lacune: gli interni di centrocampo, così come gli attaccanti laterali, peccano in fisicità e senso del gioco. Ciò significa che la fase di non possesso, nonostante i ripiegamenti, verrà soltanto sfiorata e le ripartenze rischieranno di svilupparsi con disordine e di concludersi con errori piuttosto ingenui. L’unico in grado di rompere trame con regolarità sarà Parolo. Ecco allora che, sul lungo andare, il Parma concederà di certo spazi. La compagine di Donadoni presenta problemi anche in difesa. I terzini spingono spesso senza incisività e difettano nella fase di contenimento, mentre Paletta non può sopperire alle mancanze del difensore centrale al suo fianco, forte dal punto di vista fisico ma carente tatticamente e per senso della posizione.
Come batterli: vista l’assenza di El Shaarawy, siccome Bojan, Robinho e Boateng non forniscono garanzie, sarebbe meglio che Allegri si affidasse a un 4-3-1-2 camuffato. Dal momento che dovremo vincere lo scontro in mezzo al campo e che gli interditori reciteranno un ruolo essenziale in occasione dello scontro con il Barcellona di mercoledì, anche per testarne la condizione, dovranno essere proprio loro gli interpreti di questo rombo, che vedrà Montolivo l’addetto alla costruzione del gioco e all’ispirazione delle due punte, Niang e Balotelli. Adottando l’accorgimento tattico appena accennato, la squadra godrà di compattezza e solidità. Di conseguenza, gli esterni del Parma vedranno ridotto il proprio raggio d’azione e si formeranno varchi da sfruttare al meglio, anche grazie agli inserimenti degli incontristi, di conseguenza coperti da altri effettivi di rottura. In ogni caso, nei momenti di difficoltà, verticalizzare per il Balo costituirà la mossa giusta. Mario sa come far salire la squadra, tenere palla e creare spazi per i compagni. E’ l’elemento in grado di fare fare alla squadra il salto di qualità. Bisogna sfruttarne le caratteristiche, per vincere stasera e proiettarsi sempre di più verso la terza posizione.