Una gara dai due volti, ma al triplice fischio del signor Thomson ad emergere è quello raggiante e consapevole di aver contribuito in maniera determinante a compiere una vera e propria impresa. I marziani provenienti dalla Catalogna vengono storditi dal sinistro di Kevin Prince Boateng e poi annichiliti dal sinistro di un altro ghanese, quel Sulley Muntari mandato in campo da Allegri a colmare il vuoto lasciato dagli infortuni di Flamini e Nocerino.
Il buon Sulley aveva fatto tremenda fatica a rientrare negli schemi del tecnico toscano, dopo essere stato a lungo fuori per un brutto infortunio, ma le contingenze nel reparto nevralgico del campo, avevano “obbligato” il suo utilizzo nel big match di San Siro. Il mediano ex Inter inizia bene, sfoderando il primo tiro verso la porta di Victor Valdes (alto non di molto), ma poi si perde nell’intasata mediana rossonera: tanti errori in impostazione con troppi passaggi sbilenchi verso i compagni, Alves e Pedro che sgroppano sulla destra perchè manca il suo aiuto in raddoppio alla copertura di Constant, un destro svirgolato che per poco non manda Fabregas a tu per tu con Abbiati. Poi nella ripresa la metamorfosi, forse spinta dalla (plausibile) reprimenda di Allegri negli spogliatoi: il ragazzo di Konongo rientra con cattiveria e tanta attenzione, aiuta il mastodontico Ambrosini nell’annullare Messi (e ci riesce appieno), sostiene Constant oscurando Pedro e si propone in sostegno delle punte. Al minuto 81, l’apoteosi: Sulley scappa alle spalle di Xavi che non lo segue come dovrebbe, si fa trovare libero da El Shaarawy che gli recapita un meraviglioso pallonetto, demi-voleè mancina e pallone spedito alle spalle di Valdes per il gol che fissa il punteggio finale sul 2-0. San Siro è in delirio, Muntari si scrolla di dosso momenti difficili e festeggia col Boa una doppietta tutta nata dalle parti di Accra.
Sulley è tornato e Allegri può gioire, perchè a centrocampo avrà un’importantissima opzione in più. Ma questa sera non c’è stata solo legna, non solo raddoppi e coperture, c’è stata la zampata vincente, il colpo che ha rispedito al mittente l’invasione dei marziani azulgrana, venuti all’ombra della Madonnina tronfi nella loro superiorità e tornati a casa con la coda tra le gambe. Stavolta possiamo gridarlo a gran voce: è (quasi) tutta colpa del gol di Muntari!