La partita di venerdì col Parma come occasione per rilanciare una stagione a dir poco deludente. E’ questa la sensazione che accompagna l’ambiente milanista riguardo la persona di Robinho, divenuto ormai un caso inspiegabile per i tifosi, che non riescono a capacitarsi come uno dei principali artefici dello scudetto milanista di due anni fa, sia incredibilmente divenuto un oggetto misterioso.
L’arrivo prorompente di Balotelli non ha fatto altro che peggiorare una situazione già resa terribilmente difficile dall’esplosione di El Shaarawy prima e Niang poi. Allegri ha deciso di puntare definitivamente sui due giovanissimi talenti, da schierare sulle corsie esterne nel tridente d’attacco e dunque togliendo il posto da titolare al numero 7, che ha accumulato panchine su panchine, giocando tanti piccoli spezzoni di partita e non riuscendo mai a dare quel cambio di marcia che ci si aspetterebbe da un giocatore della sua classe e da un titolare della Nazionale brasiliana. La partita contro il Cagliari poteva essere la svolta, 15 minuti per risolvere un match complicatissimo, ma il talento di Sao Vicente non è riuscito a dare manforte all’attacco, e la partita è stata riacciuffata dal solito, infallibile, Mario Balotelli. Molti ritengono, ed è un’opinione che ci sentiamo di sottoscrivere, che l’ex Real e City abbia risentito fortemente del mancato trasferimento al Santos, la squadra del cuore alla quale era vicinissimo all’inizio del mese scorso e con la quale poi non s’è fatto più nulla perchè il “Peixe” non ha voluto soddisfare le richieste economiche di Galliani e soci. Il sentirsi ormai un giocatore bianconero per poi essere clamorosamente deluso, unito a qualche problema di natura fisica e alle continue panchine, hanno gettato “O rei de la pedalada” in un circolo vizioso da cui è necessario uscire subito, stiamo comunque parlando di un’arma importante a disposizione di mister Allegri.
Come detto, la svolta deve arrivare già nella gara di dopodomani contro gli uomini di Donadoni, dove dovrebbe agire nel ruolo a lui consono, quello di seconda punta mancina, in virtù del turno di riposo che (si spera) verrà concesso allo stakanovista El Shaarawy. Chissà che, giocando come lui sa fare e beneficiando dell’indisponibilità di Balotelli, delle non perfette condizioni di Pazzini e di un Niang ancora forse troppo acerbo per i palcoscenici europei, Allegri non lo rilanci anche contro il Barça in Champions. Ma stiamo guardando troppo in avanti, prima c’è il Parma: una gara da vincere, ritrovando il Robinho dei tempi migliori.