Niang è chiaro vuole diventare il migliore: “Diventare il migliore. Posso riuscirci. Una squadra come il Milan è l’ideale per crescere, con tanti campioni dai quali imparare. È un campionato duro, fisicamente e tatticamente. Nella Ligue francese ci sono meno professionalità e tattica“. Il francese continua: “Ho tempo. Per ora ho scelto l’Under francese. Ho altri pensieri: è la stagione della grande occasione. Addio? Mai pensato di andarmene. Qui sto benissimo“.
Un commento anche sui commenti riguardanti il suo ultimo tweet: “Ho solo precisato che non stavo fuori per problemi fisici, come avevano scritto alcuni, ma per scelta tecnica. Sarei stato un pazzo a prendermela con Allegri: gli devo tantissimo. Ho capito come funziona in Italia. Galliani e Ambrosini mi hanno fatto capire che per sfondare serve una vita seria, fuori dal campo. Riposare e allenarsi bene. Non è come in Francia: qui c’è il vero professionismo”. Il francese spiega anche il caso della guida senza patente: “ Multa per guida senza patente? Non mi sono mai spacciato per Traorè, era sua la macchina. Solo che ero appena arrivato, non sapevo l’italiano e risposi sì a tutte le domande. Gli errori li ammetto: non ho fatto ricorso contro la squalifica della federazione, acqua passata, ho deciso di non tornarci su”.
Un pensiero anche sui suoi compagni di squadra: “Mario l’ho conosciuto a Parigi, quando era nel City. E con Stephan, per l’età, ho legato subito. Siamo giovani e possiamo vincere tanto, ma non abbiamo ancora fatto niente. Razzismo? Sono contento della solidarietà dimostrata dalla squadra a noi di colore, lasciando il campo. In questi casi puoi solo aspettare che l’arbitro interrompa la partita. Sarebbe giusto che facesse sempre così: 90’ di ‘buu’ sono lunghissimi“. Infine Niang risponde ai colleghi del Barcellona che si sono lamentati per il campo di San Siro: “Facile, dopo la sconfitta. I migliori giocano sempre meglio degli altri, su qualunque terreno, e il nostro è buono. La verità è che abbiamo chiuso gli spazi e senza spazio i loro tocchetti non riescono. Per il ritorno c’è tempo: ora pensiamo al derby“.
This post was last modified on 23 Febbraio 2013 - 14:50