Era giunto a Milanello in una calda giornata di metà agosto, dichiarando di non voler subito essere paragonato ad Henry. Ma dopo qualche mese di ambientamento e qualche panchina di troppo, Allegri adesso gli sta dando fiducia e il francesino classe ’94 gli sta dando ragione. M’Baye Niang è l’emblema del nuovo Milan che sta crescendo: giovane età, buone qualità tecniche e la giusta sfrontatezza del ragazzo che non ha nulla da perdere. San Siro adesso aspetta la prima esultanza in Serie A.
Niang infatti è già andato a segno con la maglia del Milan: in Coppa Italia, contro la Reggina, è andato in rete dopo essere entrato allo scoccare dell’ora di gioco. Dal quel giorno in avanti, 13 dicembre 2012, e da quel gol, la carriera calcistica di Niang sembra essere toltamente cambiata: Allegri ha preso in mano la situazione e, visti anche i malumori di Robinho e gli acciacchi di Boateng, ha affidato la fascia destra d’attacco al francese ex Caen. E lui lo sta ripagando con ottime prestazioni: a Genova contro la Samporia, Bologna, a Bergamo con l’Atalanta con l’assist per El Shaarawy per il gol partita fino all’ultima partita contro l’Udinese.
La gestione del caso Niang (così veniva etichettato solo qualche mese fa, ndr) da parte di Allegri fino a questo momento è stata perfetta e lungimirante: aspettare il momento giusto per lanciare nella mischia un giocatore dalle grandi potenzialità che doveva solo ambientarsi al punto giusto. Tutte le premesse ci sono, chissà mai che oggi scoppi la Niang-mania.
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