E’ senza dubbio il faro del centrocampo rossonero, sta disputando una stagione ad altissimi livelli, tanto che Adriano Galliani ha affermato di ricordagli il miglior Pirlo e Paolo Maldini si è detto sorpreso dal suo exploit. Stiamo parlando di Riccardo Montolivo, pedina insostituibile nello scacchiere di Massimiliano Allegri e già capitano in questa stagione, pur essendo arrivato solo lo scorso luglio.
Il centrocampista di Caravaggio ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport“, prima dell’attesissimo derby di domani sera, esordendo con un eloquente: “Non so se è più difficile della partita di mercoledì, perché non è che noi ci siamo persi in festeggiamenti eccetera. Siamo concentrati, sappiamo che il terzo posto è l’obiettivo da raggiungere e che l’Inter è la concorrente forse più pericolosa per noi. E poi, contro il Barcellona avevamo meno da perdere, psicologicamente in effetti era diverso, ora abbiamo ancora più responsabilità e ci giochiamo tanto; mi aspetto una conferma di quanto di buono abbiamo fatto contro i catalani, o sarà stato tutto inutile“.
Il centrocampista azzurro, spesso, dopo un gol, parla all’orecchio di Balotelli, a cui dà molti consigli: “In realtà non gli dico nulla di speciale. Durante Milan-Parma gli ho raccomandato di stare tranquillo, perché mi pareva un po’ nervoso e la partita successiva era il derby, e la sua presenza sarà necessaria. Mario è cresciuto molto, penso sia preparato a certe situazioni. Non credo che scatterà al primo fallo, anche se i nerazzurri saranno pronti ad innervosirlo. È sempre sotto i riflettori, perchè è un buono, un generoso che si mette sempre a disposizione degli altri. A volte è un po’ sopra le righe, ma per come l’ho conosciuto io nel Milan e in Nazionale, lo giudico un personaggio positivo, e noi faremo sempre di tutto per aiutarlo“.
E i compagni di reparto di SuperMario, Niang ed El Shaarawy come sono? “Niang è un estroverso, fisicamente è già pronto per gli alti livelli, ma è un ragazzo. Aspettiamo il suo primo gol, ma intanto lui sa rendersi utile, perché si sacrifica moltissimo. Stephan è un ragazzo maturo, e poi lui e Balotelli vanno molto d’accordo. In campo si cercano, non vedo problemi; anzi faccio pure un pronostico sul derby: 0-1, gol di El Shaarawy. Così non scrivono più che è depresso perché segna sempre Mario“.
Poi si passa ad analizzare questi primi sette mesi in quel di Milanello: “L’inizio è stato un po’ duro, e non mi ha fatto piacere che ci dipingessero come una squadra disastrata, però in fondo i risultati giustificano le critiche, come ora giustificano gli elogi. Noi dobbiamo soltanto continuare così e evitare di cadere in peccati di presunzione soltanto perché abbiamo battuto il Barcellona. Quando sono arrivato, praticamente non conoscevo Allegri, ora posso dire che è molto bravo. Non so che rapporti abbia avuto con i giocatori di prima, ma vedo come lavora con i giovani, la sicurezza che infonde a tutti, la serenità che ci trasmette soprattutto prima e durante le partite complicate. Per me è l’uomo giusto per questa squadra. Galliani mi paragona a Pirlo? Andrea è uno dei più bravi del mondo, e se mi paragonano a lui per me è un onore. Poi, io interpreto il ruolo a modo mio. Lui è il migliore in fase di costruzione, io magari in fase di interdizione do qualcosa in più. La fascia di capitano contro la Juve era un premio che mi veniva dato, ma la gerarchie esistono e io come tutti le conosco benissimo. Ragazzi come Ambrosini, Abbiati, Bonera sono fondamentali per il Milan, perché hanno il Milan dentro, e ti trasmettono davvero l’importanza della maglia“.
Battuta finale sulla moda che ha “colpito” le chiome rossonere: “Cresta in caso di vittoria della Champions? Mi pare un po’ presto anche soltanto per sognarlo. Comunque no, con la cresta non mi ci vedo proprio“.