Le due punte esterne, con le rapide esplosioni di El Shaarawy e Niang, Montolivo davanti alla difesa, l’idea di Constant terzino sinistro, il coraggio di puntare su Mattia De Sciglio. Dopo la difesa a tre ed il “falso nueve”, le intuizioni sopra citate, sono tutti elementi che hanno fatto crescere il Diavolo facendolo salire fino al quarto posto e sono tutte merito del buon Max. Se il Milan ora ha un’identità, ma soprattutto un gioco, gran parte del merito e di questo testardo “toscanaccio”. Affinché il capolavoro del Mister sia completo, però, manca ancora un tassello che potrebbe lanciare definitivamente i rossoneri.
Il punto in questione si chiama Kevin Prince Boateng. Le prestazioni del ghanese, forse insieme a quelle di Antonio Nocerino, sono l’unico filo logico che legano il disastroso avvio di stagione all’attuale stato di forma della squadra. Sono stati pochissimi gli sprazzi di luce e i morsi del Boa in questi mesi. Da trequartista, da “falso nueve”, da punta esterna, da mezzala, non fa differenza. Boateng è stato sempre e comunque al di sotto della sufficienza. Sembrano davvero lontani i tempi in cui, l’africano strabiliava tutti con la sua potenza, i suoi inserimenti perfetti, la sua grinta e le sue giocate da top player.
Ora che è tornato definitivamente nel suo ruolo naturale il ghanese è chiamato a dare il meglio, a dare molto di più di quello che fin qui ha mostrato. Se troverà la voglia e le motivazioni giuste potrà essere l’uomo in più di questa seconda parte di stagione. Tutti hanno bene impresse negli occhi le immagini dei gol ad Arsenal e Barcellona e tutti si aspettano di rivedere quel giocatore. Con quei tre davanti, Montolivo davanti alla difesa, uno fra Flamini, Nocerino e Muntari da mezzala destra e Kevin Prince tornato ai livelli del primo anno e mezzo, il Milan potrebbe davvero fare il definitivo salto di qualità, e allora sì che sognare qualsiasi traguardo non sarebbe per nulla vietato.
This post was last modified on 9 Febbraio 2013 - 11:50