Il derby di ieri ha lasciato l’amaro in bocca e tanti rimpianti in casa Milan. Il risultato, il modo in cui è arrivato, le occasioni sprecate nel primo tempo, i due punti persi. Sono troppi gli elementi per non poter essere contenti di quello che è successo ieri. Ma, dopo la strepitosa prova di mercoledì contro il Barcellona, la prova contro l’Inter ha continuato a mostrare una squadra in crescita, una squadra in palla e degli interpreti che crescono partita dopo partita. Da Montolivo a Boateng, da El Shaarawy a De Sciglio.
Ed è stato proprio il giovanissimo terzino rossonero una delle note più liete del Milan nel derby. Per molti addetti ai lavori è stato il migliore in campo (Handanovic ovviamente resta di un altro pianeta, purtroppo). Nel primo tempo è stato devastante. Le sue discese sulla fascia sinistra hanno messo in imbarazzo Nagatomo, per non parlare dei suoi cross che sono un piacere per gli occhi. La prima conclusione dei rossoneri, inoltre, l’ha provata lui, al 6′ (fuori non di molto). Peccato che Balotelli non è riuscito a sfruttare i tanti palloni buttati in mezzo. Nel secondo tempo Stramaccioni è corso ai ripari e gli ha messo Zanetti come museruola ed il giovane milanista è calato un po’.
Una conferma, insomma. Semmai ce ne fosse stato bisogno, l’ex Primavera, ha mostrato la sua personalità, la sua maturità e la sua intelligenza, anche in una gara che scottava come quella di ieri sera. Una prestazione da favola, gioco veloce, cross giusti e di prima, nonostante non giocasse neanche nella sua fascia di competenza. Vederlo così, ogni partita, soprattutto nel derby, è una gioia per chi sa che, per i prossimi quindici anni, ha trovato un terzino su cui poter fare affidamento e poter gestire al meglio sia a destra che a sinistra.