Il Milan che va a Cagliari senza Montolivo, Bonera, Pazzini e Constant sa che vincendo si avvicinerebbe ulteriormente alla zona Champions e schiera le tre punte davanti come contro l’Udinese.Prima fase di studio, in cui si nota subito però, che il Cagliari non ha intenzione di fare le barricate e se la vuole giocare. Infatti quando riparte fa male e Abate soffre spesso la velocità supersonica di Ibarbo. Cagliari che copre bene le corsie esterne ed impedisce ai rossoneri di creare. Molto meglio però a destra il Milan dove Abate spinge molto ma sbaglia anche tanto, Flamini c’è sempre e Niang si rende pericoloso con qualche numero e qualche percussione. Sulla sinistra invece il nulla più assoluto. De Sciglio è un adattato sull’altra fascia e si vede, Muntari è in evidente ritardo di condizione ed El Shaarawy non si vede mai a parte con un numero intorno al 40′.
Ibarbo fa le prove del gol al 22′, ma manda incredibilmente alto dopo un errore di ambrosini che aveva fatto scattare l’ennesimo contropiede sardo. Ma, un Milan che intanto ha iniziato a fare la partita, è troppo poco incisivo, sbaglia molto ed Ambrosini non è Montolivo e si vede. Risultato? Zero occasioni da gol, gioco che latita e Cagliari in vantaggio. Ibarbo al 45′ sigla il suo primo gol stagionale su punizione di Conti ed errore evidente di Zapata in anticipo.
La ripresa inizia seguendo lo stesso copione del primo tempo. La partita resta maschia ed abbastanza bruttina ed i rossoblu non hanno troppa difficoltà ad anestetizzare gli attacchi rossoneri. Niang, intanto si è un po’ spento, Balotelli cerca di fare qualcosa ma è poco assistito ed El Shaarawy continua a non farsi vedere. Il Milan resta senza idee e poco convinto e non riesce mai a rendersi pericoloso. Molto male a centrocampo dove (a parte Flamini ancora uno dei migliori in campo nel Milan) la manovra parte sempre troppo lenta e macchinosa e si sente molto la mancanza della classe e dell’intelligenza di Montolivo.
Allegri decide che è arrivato il momento di cambiare ed inserisce Boateng al 60′ al posto del peggior El Shaarawy della stagione. Il modulo però resta sempre lo stesso. Almeno fino al 65′, quando arriva il momento di Bojan al posto di Capitan Ambrosini e si passa al 4-2-3-1 con lo spagnolo che si mette dietro a Balotelli e Flamini e Muntari a fare da schermo davanti alla difesa. Il Diavolo attacca ma sempre in maniera troppo confusa e continua a non produrre. Infatti, è il Caglliari che va vicino al raddoppio al 75′ con il colpo di testa in area di Ekdal su punizione di Conti. Allegri si gioca l’ultima carta. Robinho per Niang all’80’ e subito dopo ecco l’episodio che cambia il match. Il brasiliano fa correre De Sciglio in area che col destro impegna severamente Agazzi. La palla resta in area e Astori placca Balotelli. Calcio di rigore ed espulsione per il difensore della Nazionale. Balotelli si conferme imbattibile dal dischetto e manda il portiere da una parte e la palla dall’altra. La partita però non cambia più e i rossoneri si rendono pericolosi solo con un tiro in pieno recupero di Bojan su cui Agazzi si supera.
Un passo indietro rispetto alle ultime partite dal punto di vista del gioco ma anche della prestazione dei singoli. Male la difesa con Mexes e Zapata che oggi sembravano tornati quelli di inizio stagione. Poca roba tutto il resto, con un centrocampo che non ha prodotto ed un attacco che non ha punto ed è sembrato troppo spento e con poca sintonia. Prestazione da cui c’è poco da salvare. La buona vena di Flamini, qualche spunto di Balotelli e poco altro. Ora, forse ci si renderà ancora più conto di quanto sia importante avere un giocatore come Montolivo in mezzo al campo e di come l’ex Fiorentina sia forse, a livello tattico, l’unico giocatore insostituibile della rosa a disposizione di Allegri. Piccolo campanello d’allarme per una squadra che è chiamata subito ad una prova che faccia dimenticare l’opaca prova di questo pomeriggio, dove il pareggio è un risultato che va certamente molto più stretto al Cagliari che al Milan.