“No el capisse un casso“. Ripartiamo da qui, da una battuta che il presidente Berlusconi ha deciso di regalare ai tifosi rossoneri e di dedicare ad Allegri a un giorno esatto dalla gara di Cagliari. Gara di per sé già tribolata, che si doveva giocare a Torino, poi a Quartu, che ha visto giocatori rossoblù esporsi in prima linea contro il prefetto, che ha visto il presidente Cellino redento nei confronti della giustizia, sportiva e non. Insomma una settimana che già aveva avuto la sua bella carne sul fuoco. E invece, evidentemente, non era abbastanza. Perché laddove nei momenti più delicati il presidente è sempre stato ben lieto di riavvicinarsi alla sua creatura, va anche detto che la mancanza di tatto in altri momenti ugualmente importanti è ormai proverbiale.
Ricorderete la polemica sul modulo utilizzato da Carlo Ancelotti ai tempi della stagione scudettata 2004, peraltro al termine del gran derby vinto di rimonta grazie a Clarence Seedorf. Ricorderete il “no comment” di qualche settimana fa a proposito del futuro dello stesso Allegri. Certo, tornando all’editto veneto, il tenore è ben diverso: resta da capire quanto frasi di questo genere possano condizionare il lavoro del tecnico, pur pagato profumatamente per sorbirsi tutto il “pacchetto”, ma anche (e soprattutto) quanto possano delegittimarlo di fronte a un gruppo giovane, inesperto ma già “caldo” in alcuni suoi elementi più rappresentativi.
Di qui, la partita di Cagliari: fiacca, sterile, più semplicemente brutta. Ma la nota positiva è che gare così, non più tardi di due mesi fa, finivano in goleada (per gli altri), mentre oggi comunque si riesce a stare a galla. E mancava poco per portare a casa un’incredibile vittoria, se quella super girata di Mario Balotelli non fosse stata figlia di una palla che aveva già superato la linea di fondo. Ma va bene così. Va bene così perché la zona nobile è tornata a portata di mano, perché il match di ieri è la dimostrazione che possiamo anche non dipendere necessariamente dal Faraone, ma soprattutto perché al giorno “X” mancano solo 13 giorni. “X” come derby, direte voi? No, “X” come elezioni. E non se la prenda, Presidente. Un goliardico come lei saprà sicuramente prendere il lato buono delle critiche. Come di tutto, del resto.
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