La storia siamo noi!

coreografia milanbarcaSerate come quella di stasera, indipendentemente dalla fede calcistica, fanno bene al calcio. Ti fanno capire, se ancora ce ne sia bisogno, che il calcio non è una scienza esatta, che le partite vanno sempre giocate, che sarà sempre e soltanto il campo a definire i veri valori di due squadre. Di questo Milan opposto al titanico Barcellona si è parlato tanto, tantissimo: chi proponeva marcature a uomo, chi a zona, chi sperava nella loro clemenza. Mai nessuno, però, aveva osato nemmeno sperare in un Milan vincente:  troppo più forti, troppo più completi, troppo più organizzati.

Eppure San Siro, sin dalle prime battute ha offerto un responso diverso: tanta umiltà e voglia di crederci davvero da una parte, tanta supponenza condita da un possesso palla sterile ed evanescente dall’altra. Il Milan che si difende con ordine e giudizio e appare da subito piuttosto in palla, i palleggiatori catalani annichiliti dalla classe di Montolivo e bloccati dalla gabbia di Muntari e Ambrosini a centrocampo. La prima frazione finisce 0-0, ma le occasioni pericolose sono tutte colorate di rossonero e capitate sui piedi di Stephan El Shaarawy. Boateng c’è, eccome, il centrocampo fa il suo, Abate gratifica il suo allenatore con una partita di tutto rispetto e limita al massimo il potenziale di un Iniesta mai così spento e fuori partita.

Il secondo tempo è un’ulteriore conferma di quanto di bello e incredibile si era già visto: il Diavolo comprende di potersela giocare, definitivamente, avanza un po’ il baricentro e regala un uno due che resterà a lungo scolpito nella memoria di tutti i tifosi. Boateng – Muntari: che strano e che bello sa essere il calcio! Proprio due degli elementi più criticati, due di quelli su cui i tifosi erano meno disposti a scommettere.

Il goal di Boateng, viziato da un iniziale tocco di mano di Zapata, evidenzia anche la mancanza di memoria dei catalani, che a quanto pare poco e male ricordano quei due rigori che hanno macchiato in modo pesante la gara di ritorno dei quarti dell’anno scorso. In ogni caso, nessuno spazio alle polemiche: stasera è la nostra serata. Stasera festeggiamo tutti, consapevoli che al ritorno ci sarà da soffrire tantissimo, ma che possiamo non temere nessuno. Stasera festeggiamo, perchè abbiamo un allenatore dai nervi d’acciaio che conosce i giocatori meglio di chiunque altro. Stasera festeggiamo, perchè soltanto noi sappiamo esaltarci nelle difficoltà in modo così incosciente e sfrontato. Siamo il Milan, dopotutto.

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