E’ successo. Alla faccia di tanti, troppi, critici. E’ successo nel momento migliore: alla vigilia del derby. Il Milan ha messo la freccia e sorpassato quell’Inter che all’inizio della stagione, proprio dopo la stracittadina d’andata e la vittoria a Torino, veniva definita l’anti-Juve. Sembra incredibile, ma dopo un giro di boa tutto si è capovolto.
Oggi dall’altra parte del Naviglio si contano i giorni di Andrea Stramaccioni proprio come si faceva a ottobre con Massimiliano Allegri. Pochi se lo immaginavano. Praticamente nessuno. E’ la prima volta dall’inizio della stagione che il Milan si trova davanti. Personalmente dopo il pareggio di Cagliari avevo pronosticato di arrivare al derby a pari punti. E’ andata ancora meglio. Si avvicina il momento dei conti (il Mister aveva rinviato il discorso a fine febbraio): la prima soddisfazione è arrivata con un po’ di anticipo.
Tuttavia, bisogna essere realisti. E in questo senso la brillante serie di risultati positivi non nasconde i problemi della retroguardia rossonera. A gennaio è partito Acerbi. A giugno molto probabilmente ne resterà solo uno tra Zapata e Mexes. A favore del primo gioca l’ingaggio più basso, mentre il francese garantisce più esperienza, quando non accusa cali di tensione. Resta il fatto che la ricerca di un centrale di difesa sarà la priorità della prossima sessione di mercato. L’ultimo nome (abbordabile) Eliaquim Mangala del Porto, francese classe 1991, è pienamente arruolabile nei nuovi parametri di via Turati. Restano caldi i nomi di Vlad Chiriches e, soprattutto, Angelo Ogbonna, per il quale ci sono nuove sirene inglesi. Sarebbe bello immaginare quest’ultimo come ulteriore tassello dell’Italia rossonera, con i vari Balotelli, El Shaarawy e De Sciglio.
Ci aspetta una settimana durissima, col Barcellona in arrivo a San Siro. Ne sa qualcosa anche il patron Silvio Berlusconi, che poche ore fa è tornato a parlare di Balotelli (“Un fenomeno, ma aiutiamolo a non esagerare…“) e che mercoledì potrebbe approfittare dei fasti della Champions League per una parata a San Siro a quattro giorni dalle elezioni che decideranno il futuro del Paese. E alle quali, inciso, si ricandida per la sesta volta in diciannove anni. Il derby si giocherà a urne ancora aperte e, quindi, ci sarà spazio solo per godersi lo spettacolo in campo. Ricordando ad un certo “99” che se “sopra il cielo c’è l’Inter” da ieri sera, sopra l’Inter, c’è il Milan.
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This post was last modified on 18 Febbraio 2013 - 09:03