A volte non ci si spiega perché certi campioni debbano sembrare belli ma anche maledetti, straordinari in campo ma prepotenti e polemici fuori. Mario Balotelli, ad esempio, ha sempre avuto addosso un’etichetta grande così, recitante qualcosa del tipo “attenzione, non toccare, è una testa calda“. Anche Berlusconi, che ha sempre scelto prima gli uomini e poi i calciatori, ha avuto qualche titubanza prima di portarlo al Milan.
L’esperienza di Balo in rossonero non poteva iniziare meglio: 4 gol in 3 partite, reti decisive, siglate con la personalità che da sempre lo caratterizza. Molti però hanno notato un nervosismo ingiustificato viste le sue ottime prestazioni. Anche ieri, a fine partita, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky in cui lascia molto poco velatamente intendere che gli arbitri riservano a lui un trattamento particolare: “L’arbitro doveva fischiarmi più falli e dare più ammonizioni al Parma. L’arbitro non ha fatto una bella partita, se è convinto del contrario dovrebbe rivederla”.
L’impressione è che Balotelli si senta in qualche modo “discriminato”, poiché il calcio italiano lo ha sempre bollato in una certa maniera. Complici anche le sue faccende personali, questo periodo non è molto tranquillo per lui. Eppure, non poteva esserci inizio migliore per la sua esperienza al Milan, che già non può fare a meno di lui. Ieri, contro il Parma, una punizione perfetta ha lanciato la squadra verso i 3 punti, fondamentali, anche per il morale pre-Barça.
Insomma, Mario Balotelli ha sempre avuto un carattere complicato, troppo facile da istigare, ma almeno adesso, che tutto sembra andare per il verso giusto, potrebbe e dovrebbe darsi tregua, abbassare le difese e godersi soltanto il momento.