Prosegue l’appuntamento di SM con il cronista dei cronisti, il milanista dei milanisti, Tiziano Crudeli! Potete inviare le vostre domande a Tiziano all’indirizzo: q.e.i.m@live.it.
– Tiziano, la vittoria di ieri è stata senz’altro fondamentale per il morale e per la classifica. Ma cosa ci dici di questo Balotelli? Istigato e tartassato dai difensori del Parma, è riuscito a controllarsi e a risultare determinante…
“Mah, io ho fiducia in Balotelli. Non può cambiare da un giorno all’altro, ma credo che stia attraversando un processo di maturazione. In una società come il Milan, ha tutte le possibilità per crescere. Quando si è più giovani, si è anche più istintivi. Con il passare degli anni, crescendo, si impara a controllarsi maggiormente. E’ vero, spesso e volentieri, Mario viene provocato e subisce numerosi falli. Ma deve imparare a non reagire, sennò, rischia costantemente il cartellino giallo e perfino l’espulsione”.
– Boateng è apparso in leggera crescita. Che, dopo un avvio di stagione totalmente negativo, voglia costituire l’arma in più in vista della sfida contro il Barça?
“Nel primo tempo, con Boateng, sono stato molto critico. Non mi era piaciuto per niente. Poi, nella ripresa, è cresciuto. Quattro dei tiri in porta del Milan hanno portato la sua firma. Il Boa, fino ad ora, è mancato. Ci aspettavamo di più da lui. Ci mancano i suoi inserimenti, la sua potenza e la sua corsa. Mi auguro, come tutti i veri tifosi del Milan, che in questa seconda parte di stagione possa tornarci utile. Sarebbe davvero importante il suo apporto. Ma capita che alcuni giocatori non ripetano il rendimento della stagione passata. Stiamo parlando di Boateng, ma io aggiungerei anche Nocerino, che sta deludendo le aspettative”.
– Mercoledì c’è Milan-Barça. Hai qualche suggerimento tattico? Come pensi che il Milan possa fare, per mettere in difficoltà i blaugrana?
“Noi tutti abbiamo le nostre idee, le nostre formule e i nostri schemi. Ma non esiste una verità assoluta: è il campo a dover parlare. Ci troviamo di fronte a una gara difficile. Il Barça è la dimostrazione del fatto che, nel calcio, conti più la tecnica del fisico. I blaugrana sono tutti alti 1.70, non di più, ma fanno circolare la palla alla perfezione. Presentano un gioco eccezionale. Dobbiamo scendere in campo con convinzione e affrontarli con aggressività, bisogna cercare di arginarli, per non venire sommersi dal loro possesso palla e dalle loro giocate”.
– Hai qualcosa da dire a quei tifosi che, quest’estate, ritenevano il Milan una squadra in grado di lottare soltanto per la salvezza?
“Quest’estate, dopo la cessione di Thiago e Ibra e dopo le mancate promesse da parte della società, anch’io ero molto deluso. Comprendo i tifosi più pessimisti. E’ vero, parlando di Milan, è impossibile non associarlo alla Champions League e alle prime posizioni della classifica. Ma è altrettanto vero che era impossibile, a inizio stagione, prevederne una crescita così importante. Merito di Balotelli, ma non solo, dal momento che il calcio è uno sport di squadra e vince il collettivo, non il singolo. Il cammino verso il terzo posto è ancora lungo e difficile, bisogna continuare a lottare, ma possiamo dirci soddisfatti e dobbiamo crederci”.