Marco Van Basten, Roberto Donadoni e chissà quanti altri nomi aleggeranno da qui a giugno intorno alla panchina del Milan. Ma per ora quella casella è occupata saldamente da Massimiliano Allegri, che sembra non guardare più di tanto alle voci, abituato com’è dallo scorso settembre a sentirsi in bilico e sotto costante osservazione.
Sulle pagine del Messaggero, il tecnico del Milan ha commentato proprio queste voci, ribadendo ancora una volta che il suo contratto coi rossoneri scadrà nel 2014: “Se mi sento più tranquillo ora che Guardiola è al Bayern? Per la verità non sono mai stato preoccupato. Quando la panchina traballa i nomi, di possibili sostituti, si rincorrono ogni giorno. Van Basten si è candidato? Si, ma in un futuro più lontano. Io ho un altro anno di contratto, il mio desiderio è quello di restare qui a lungo“.
Ma c’è anche chi si sarebbe interessato ad Allegri, vedi la Roma. E il tecnico livornese ne è lusingato: “L’interessamento di un club importante come quello giallorosso fa piacere e certifica l’apprezzamento del mio lavoro. Questo mi rende orgoglioso ma al Milan sto bene”. Poi un sogno: “Dopo il Milan, diventare ct della Nazionale“.
Poi un excursus sui giorni del travaglio, quelli dell’inizio di questa stagione: “Ammetto di aver vissuto un periodo alquanto difficile, ho pensato di essere esonerato perchè, quando non arrivano i risultati, è normale che un allenatore rischi il posto. La società aveva rinnovato molto, perdendo calciatori di straordinario valore e chiudendo un ciclo. La squadra faceva fatica e le critiche erano giustificate. Sembrava proprio che Allegri avesse le ore contate. Quando devi ricostruire, puntando su giovani talenti, servono tempo e pazienza mentre questo calcio corre troppo velocemente e non sa aspettare. Ho capito che dovevo cambiare qualcosa, per invertire la tendenza negativa, sempre credendo nel lavoro e nelle idee. Così ho costruito un altro Milan“.
C’è spazio anche per le polemiche arbitrali: “Calciatori e tecnici devono evitare proteste esasperate, gli errori ci saranno sempre. Ma gli arbitri, quando vengono insultati, devono avere più coraggio con i cartellini rossi“.