Italia paese di poeti, navigatori, santi e…allenatori. Mai come nei giorni precedenti alle grandi sfide ci si improvvisa sulla panchina e si preparano tattiche lungimiranti e moduli mai visti per battere gli avversari. Ho sentito le idee più disparate: da Constant a centrocampo, a De Sciglio centrale, fino alle due punte per infoltire il centrocampo con un uomo in più. Ovviamente il parere più illustre è arrivato da Silvio Berlusconi in persona: la gabbia per Messi. Due giocatori (Muntari e Flamini per la precisione) a curare la pulce più temibile del mondo. Poi però la formazione, le tattiche e gli schemi sono tutti opera di chi in panchina ci sta veramente.
Flamini si fa male e se davvero avessi impostato la partita su quella sola chiave di lettura sarebbe un problema non da poco, anche perché, Nocerino, che per caratteristiche è il più simile al francese, segue mestamente lo stesso destino in infermeria. Allegri è uno che i consigli gli ascolta, poi però da buon toscano fa di testa sua e, qualche volta (un campionato in bacheca), ci azzecca pure. “Non dobbiamo partire sconfitti, la partita inizia 0-0″ aveva ripetuto durante la conferenza stampa della vigilia.
E ha avuto, ancora una volta, ragione lui. Innazittutto la partita è finita in trionfo con un 2-0 importante per autostima e crescita, il gioco collettivo ha battuto la gabbia su Messi, perché sono stati 11 giocatori a mettere in difficoltà l’argentino e tutto il resto dei blaugrana. La vittoria del gruppo, la vittoria di un’idea di gioco che piano, piano, partita dopo partita sta venendo a galla.
La strada è ancora lunga, il terzo posto è, già da domenica, da difendere con le unghie e con i denti. Il derby da favoriti non porta mai bene, l’entusiamo, mantenendo la consapevolezza di avere ancora problemi da sistemare, può aiutare. In più c’è Balotelli. La testa, il cuore e un pizzico di pazzia per una nuova impresa. Tutta rossonera.
This post was last modified on 21 Febbraio 2013 - 10:52