Parlando sempre di Milan ‘Ringhio’ vedrebbe bene anche Guardiola: “L’eventuale arrivo di Pep sarebbe solo un bene per il calcio italiano, ma è un’ipotesi molto difficile da realizzare“. E’ invece dispiaciuto per l’addio di Pato: “Il primo passo lo ha fatto il calciatore, che voleva cambiare aria a quanto ne so. L’anomalia è che lui non riusciva a stare bene con continuità. Se sta bene ce ne sono pochi in giro come lui“.
A Gattuso, che adesso gioca in Svizzera nel Sion, Milanello manca e tanto: “Mi manca il mio mondo, Milanello e la maglia rossonera. Ero un capo ultrà che ha vestito quella maglia, e che si è tolto grandissime soddisfazioni“. Esclude un suo ritorno in panchina “perché per allenare il Milan ci vuole grande esperienza“, ma dice che il suo futuro sarà comunque da allenatore: “Quando finirò di giocare proverò a fare l’allenatore ma non è una strada facile. Il Milan è comunque casa mia e lo sarà sempre“.
E non prende in considerazione l’impegno politico “perché non è il mio mondo, non mi sento all’altezza di questo“. Sul campionato conferma che la Juve “è la squadra da battere” e sul razzismo e sull’episodio di Busto Arsizio ribadisce: “Tante volte mi hanno fatto il verso ‘della scimmia’. Non mi sembra che l’Italia sia un paese razzista, non abbiamo questo problema. A Busto Arsizio erano 15-20 ragazzini, zittiti dal resto dello stadio. Io vivo in quelle zone, e poche volte ho sentito parlare di atti di razzismo“.
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(Montaggio di Manuel Farina)
This post was last modified on 9 Gennaio 2013 - 23:25