Su più fronti è stato dichiarato che il nostro mercato è chiuso. Lei, però, nell’ultima intervista aveva dichiarato di non riternerla un’ipotesi plausibile: è ancora di quell’avviso?
Assolutamente sì: sono convinto che arriveranno un paio di giocatori, uno dei quali dal nome prestigioso.
Capitolo Kakà: pensa che le dichirazioni rilasciate da Florentino Perez sulla possibile cessione del brasiliano (“La trattativa è soltanto uno spot elettorale per Berlusconi”) possa avere un fondo di verità?
Indipendentemente da quanto dichiarato da entrambe le parti Kakà mi sta piacendo per il suo modo di essere, per la sua disponibilità, per il suo volersi ridurre lo stipendio. A Madrid non ha realizzato quello che voleva, ora vuole tornare a Milano. L’ostacolo economico è notevole, eppure sono convinto che uno tra lui e Balotelli arrivi.
Parliamo dei singoli che ben si stanno comportando: Giampaolo Pazzini. Arrivato tra lo scetticismo generale, sta diventando un punto di riferimento sempre più importante per l’attacco…
Dieci goal in campionato, uno in Coppa Italia: è evidente che, se utilizzato secondo le sue caratteristiche e con un’assistenza adeguata, possa diventare un elemento importante. Il Pazzo è un finalizzatore, ma la squadra deve giocare in un determinato modo e non aspettarsi da lui cose che non può dare.
Un elemento, infine, parecchio discusso: Bakaye Traorè. Ritiene che abbia qualcosa da dare alla squadra? Le è piaciuto durante le ultime uscite?
Qualcosa di positivo si è visto: è un buon giocatore, anche se non fa la differenza. Ha offerto buone prove di quantità, ma penso che il Milan in mezzo al campo abbia bisogno di un elemento diverso. La nostra rosa è composta da 32 giocatori, va assolutamente sfoltita… Vedremo se sarà lui uno dei “sacrificati”.