Un morso da vero Boa. Lo spiacevole episodio vissuto ieri a Busto Arsizio, quando Kevin-Prince Boateng al minuto 27 dell’amichevole contro il Pro Patria ha detto basta a cori razzisti (non solo) nei suoi confronti, è ormai famoso ed è stato discusso ovunque, tanto da sorpassare (almeno nelle parole) una cessione importante come quella di Pato al Corinthians.
Un vero e proprio schieramento di voci non ha fatto mancare la vicinanza al centrocampista ghanese, che dopo aver ringraziato su Twitter i sostenitori, ha anche aggiunto alcune considerazioni in un’intervista alla CNN: “Se succede un’altra volta un episodio simile smetterò ancora di giocare. Sono arrabbiato perché sono io che ho dovuto reagire in quel modo, ma devo ringraziare uomini come Rio Ferdinand e Patrick Vieira per il supporto, grazie davvero. L’arbitro diceva di non preoccuparmi, ma io gli ho risposto che mi preoccupavo eccome perché non era bello”.
Una presa di posizione di cui andare fiera, un messaggio ineccepibile: “Non mi importa se è un’amichevole una partita di campionato o la Champions League: sono pronto a rifarlo. Tutti i giocatori erano d’accordo con me, c’erano così tante emozioni negative che era impossibile continuare. Sono triste e sorpreso che nel 2013 accadano ancora queste cose, non è la prima volta che mi succede ma a 25 anni mi sono stufato”.
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