Lo aveva annunciato il Presidente in persona “un rafforzamento significativo” per il suo Milan. Giovani da far crescere sì, ma anche qualcuno in grado di far svoltare la stagione, qualcuno a cui aggrapparsi per raggiungere il tanto agognato terzo posto che significa Champions League. Se non un top player, almeno uno che top player lo è stato. Se non un top player, almeno uno che top player, testa permettendo, potrebbe diventarlo a breve. Due piste diverse e parallele con in comune però le tante, troppe, difficoltà che Galliani sta incontrando per portarle a termine.
Per un Kakà che sogna il grande ritorno l’ostacolo si chiama fiscalità ed è alto come una montagna. La fantasiosa formula dei 30 mesi di prestito proposta dalla società di via Turati non piace per niente a Florentino Perez che, secondo La Gazzetta, tratta solo con 12 milioni di euro sul tavolo. Una bella distanza, che ad oggi sembra pronta a far svanire definitivamente l’immagine di Ricky nuovamente rossonero. Intanto però Mourinho del grande sogno milanista non sa davvero che cosa farsene e per la Copa del Rey lo esclude dalla lista dei convocati.
Da una suggestione all’altra. Balotelli, mela marcia per alcuni, talento purissimo per altri, è sempre più in rotta di collisione con Mancini e il City in cui, vuoi per scelta tecnica, vuoi per problemi comportamentali, non trova più spazio. E allora via alla cena d’addio con gli amici più stretti, organizzata, si dice, sabato scorso in un ristorante cinese di Manchester. E la voglia è quella d’Italia, di Milan, non è un segreto, in particolare. L’ostacolo però è alto 37 milioni di euro, questo l’ultimo prezzo fatto per l’ex Inter dagli sceicchi che di sconti non vogliono sentir parlare. “La Gioconda” costa e Galliani scappa senza pensarci due volte.
Dalla Spagna all’Inghilterra gli assist per esaudire i sogni ci sono, ma i rinforzi annunciati sembrano allo stesso modo lontani.