SM RELIVE – Berlusconi ad Antenna 3: “Allegri confermato? Non rispondo. Balotelli è una mela marcia, Pirlo un rimpianto enorme”

BerlusconiOspitato da Telelombardia, dopo aver partecipato alla trasmissione politica “Iceberg” (in onda dalle 20.30 alle 23), il Presidente del Milan Silvio Berlusconi è intervenuto anche al programma calcistico “Lunedì di rigore” subAntenna 3 con Fabio Ravezzani, soffermandosi su diversi temi rossoneri.

Vorrei tornare al 100% il Presidente del Milan, sono condannato a vincere. L’anno scorso è’ finito un ciclo e tanti nostri campioni sono dovuti andare via. Siamo diventati il club più titolato al mondo e sono il Presidente più vincente della storia: non male…”, queste le prime frasi rossonere di Berlusconi.

 

LE PAROLE DI BERLUSCONI IN DIRETTA E IN PILLOLE

– E’ terminata l’intervista esclusiva di Silvio Berlusconi ad Antenna 3.

“Penso che il 50% del calcio sia fatto di imprevedibilità”.

“Sneijder? Ha 28 anni, non ha le caratteristiche che cerchiamo”.

“Chi è stato il mio Pallone d’oro preferito? Van Basten. Ma lo meritavano anche Maldini e Baresi”.

“Se Allegri sarà l’allenatore del Milan anche dell’anno prossimo? Passiamo alla prossima domanda…”.

“Tre giovani, due dall’estero e uno in Italia: questi sono i profili dei giocatori che presto potremo comprare”.

“Pirlo è ancora una ferita per tutti i tifosi rossoneri, non era nostra intenzione cederlo e non abbiamo ricavato nulla dalla sua cessione. Ogni partita che gioca Pirlo è una dimostrazione di classe, alla Juventus è perfino migliorato. Purtroppo nell’ultimo anno in rossonero non si era trovato bene, ma ogni volta che ci incontriamo ci abbracciamo affettuosamente”.

“Anni fa avevo pensato che si potesse formare un campionato europeo solo ed esclusivamente con top club, molto più spettacolare delle competizioni odierne e senza più strapotere dei magnati russi e non solo”.

“Voglio bene a Pato, per me era incedibile, pensavo fosse il numero 1. Ma i tanti infortuni lo hanno allontanato dal Milan e ha voluto tornare in Brasile. Mi ha promesso di ritornare quando ci siamo abbracciati per l’ultima volta ad Arcore”.

“Non c’è nessun motivo politico dietro alle mie visite a Milanello, avevo ancora voglia di divertirmi. In passato ho avuto impegni inderogabili in politica, se in futuro questo non dovesse succedere avrei più attenzioni per il Milan”.

“Mi sarebbe piacuto prendere Guardiola, ma ha voluto prendersi un anno sabbatico. Con il Barcellona ha giocato il miglior calcio mai visto in tempi recenti. Lui mi ha detto che il Milan è simpatico, ma non arriverà in rossonero quasi sicuramente”.

“Mi farebbe piacere se un mio figlio tra qualche anno prendesse in eredità tutto il mio lavoro, ma non sono nelle loro teste”.

“Tevez? Non l’ho mai considerato da Milan. Galliani partì per cercare le condizione giuste per prenderlo ma così non fu”.

“Non abbiamo trovato un grande colpo da prendere, un giocatore che sposasse le nostre esigenze. Balotelli? Nel Milan è fondamentale l’aspetto umano, una mela marcia nello spogliatoio rischierebbe di marcire tutta la rosa”.

“Normalmente non dico mai bugie, anche perché nel caso me la dimenticherei. Sono sincero, le verità sono fondate sui fatti. Recentemente dissi che non avremmo venduto Ibrahimovic e Thiago Silva, ma poi le condizioni si ribaltarono: la cifra che il PSG ci offriva era impossibile da rifiutare. Purtroppo inseme alla crisi abbiamo sentito la necessità di separarci anche da alcuni nostri senatori per evidenti limiti d’età”.

“La squadra del Mlan dovrà sempre essere un esempio, puntando a successi straordinari. La linea di scegliere nel mondo i migliori giovani credo sia la migliore possibile”.

“Chi ama il Milan deve dimostrare in momenti di ricostruzione come questi di sostenerci. Vogliamo costruire una squadra che abbia sempre la stessa missione: essere protagonista nel mondo. Ci vorrà pazienza, almeno 2/3 anni: talenti come El Shaarawy e De Sciglio sono solo i primi protagonisti del nuovo Milan in questo senso”.

“Garantisco nella maniera più assoluta che El Shaarawy rimarrà al Milan, abbiamo avuto la fortuna di incontrare un campione e una persona umanamente ricca, già diventato un simbolo del Milan e perciò, immagino come successo in passato, credo che possa fare parte per sempre della nostra storia. Se non lo cedo nemmeno per 100 milioni? Beh, insomma…”.

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