Andrea Petagna, VOTO: 7,5 – Bomber senza frontiera.
“Mi ispiro a Ibra” aveva dichiarato durante la rassegna internazionale alla Gazzetta dello Sport in un’intervista dopo il gol decisivo all’esordio contro il Belgio. E aveva ragione. Il fisico è lo stesso, la potenza atletica identica, la precisione sotto porta una costante. Unica differenza, l’arma d’esecuzione: se lo svedese predilige il destro, Petagna ha nel sinistro una precisione chirurgica. Anche con la maglia della Nazionale, i gol non sono mancati: oltre a quello col Belgio, il classe ’95 si è ripetuto contro la Repubblica Ceca nell’atto conclusivo del torneo con un pallonetto molto Ibraesco, stile quello di Wonder Ibra contro il Genoa a San Siro nel suo primo anno al Milan. Ma anche tanto, tantissimo, lavoro sporco per la squadra che quando è in difficoltà si affida a lui. Le premesse ci sono tutte, pronti a vederlo accanto al Faraone?
Bryan Cristante, VOTO: 8 – “Trilly-Campanellino Cristante”.
Pellegatti aveva inventato il soprannome per il Michelangelo del calcio, venuto dall'”Isola che non c’è” per dispensare calcio a San Siro. Ma per questo giocatore, per questo classe ’95 italo-canadese, si ridovrà scomodare il soprannome. Partito in ritardo data la convocazione con il Siena da parte di Allegri, appena arrivato in Russia Evani gli ha consegnato la fascia di capitano e le chiavi del centrocampo. Cristante prende pallone e matite e incomincia a colorare la Nazionale azzurra di magie e giocate d’alta classe, togliendosi anche lo sfizio della gioia personale. Tre le marcature, una su punizione come il numero 21 ex-Milan. Ma il rossonero dispensa assist come fossero caramelle. Uno su tutti: palla nei piedi nella propria metà campo, vede Petagna scattare verso la porta avversaria 35 metri più avanti. Nessun problema, telecomando azionato e pallone sui piedi: pallonetto del bomber della Primavera e gol dell’Italia. Occhio, il nuovo artista del pallone sta crescendo. Ed è proprio in casa nostra.
Luca Iotti, VOTO: 6,5 – Gentleman.
Quando lo vedi giocare, sembra sempre avere uno smoking addosso. Elegante nelle uscite quanto negli interventi in scivolata, Iotti si dimostra ancora una volta un difensore all’altezza della situazione e del palcoscenico europeo. E mentre i suoi compagni affondano sotto le offensive del Monza, il rossonero in Nazionale non gioca molto (una presenza da titolare, poi solo spezzoni) ma con lui in campo la tranquillità e la sicurezza sono le parole d’ordine. Nella gara d’esordio non subisce reti e dimostra personalità, la strada è quella giusta.
Twitter: @SBasil_10
This post was last modified on 14 Gennaio 2013 - 21:23