E’ appena cominciato un nuovo anno per il Milan, un 2013 che si preannuncia di sofferenza e rincorsa, ma da vivere con passione, perché ogni verdetto è ancora tutto da scrivere. Si riparte da Siena, con la Roma ancora nella memoria. Fa bene Allegri a dargli così tanta importanza, anche troppa, per una sconfitta che ha rappresentato perfettamente il momento dei rossoneri: una squadra fragile e inesperta, semplicemente battibile. Ma almeno in partenza c’è la voglia di ripartire con un altro passo, risalendo la classifica e rimediando ai tanti passi falsi commessi (anche in Europa). Mancano “solo” i giocatori.
I rossoneri infatti sono stati i protagonisti di questo mercato di gennaio appena iniziato (sembra incredibile ma è così) con la cessione di Pato e la non cessione di Robinho. A parte qualche nome d’attacco, il Milan, che avrebbe l’assoluta necessità di “riparare”, non si sta praticamente muovendo sul fronte acquisti. Probabilmente arriverà in ritardo, un po’ come tutta la stagione. E sinceramente non c’è da essere sollevati né dopo l’addio di Pato (con lui se ne va un bel pezzo di futuro) né dalla permanenza di Robinho.
Era chiaro il desiderio di tornare in Brasile di Binho, è stato evidente il suo pessimismo dopo la non riuscita della trattativa. Così come è conosciuto l’amore di Allegri nei suoi confronti. Da qui a maggio quale sarà lo spirito con cui scenderà in campo? Parliamo di un professionista serio, non c’è dubbio, ma anche di un giocatore che si trova quasi costretto a Milano ben sapendo che in estate la sua partenza, ad attenderlo ci sarà (ancora) il Santos, non incontrerà gli intoppi economici che Galliani e Raiola hanno dovuto affrontare durante la sosta natalizia. Ci dobbiamo aspettare dunque un Robinho più preoccupato a contare i giorni che mancano all’inizio del prossimo mercato rispetto che rimettersi in discussione e sudare fino in fondo. Un fallimento per lui e per il Milan.
Soprattutto con Robinho a disposizione, ricordano le parole di Galliani, non arriverà nessun attaccante a rinforzare un reparto comunque competitivo, a meno che la situazione di Balotelli diventi ancora più seria di quello che è. La clamorosa lite con Mancini è stato un indizio importante per capire che un calciatore con quel carattere in questo momento al Milan non serve a niente, non che “grazie” a quello scontro l’arrivo in rossonero di SuperMario adesso è più facile, come è stato scritto ovunque. In entrata c’è confusione, di nomi ne sono stati fatti tanti ma di nuovi arrivi: zero. Anzi, un’altra cessione in arrivo. Sì perché Abate è a un passo dall’addio, non per decisione del Milan ma per l’offerta dello Zenit di Spalletti, disposta a strapagare con 10 milioni di euro un buon elemento che però non vale tutti quei soldi.